Categorie: Vita

Le giraffe sono portate per la statistica

Le giraffe sono abili calcolatrici. Ovviamente nel senso buono del termine. A raccontarlo è uno studio appena pubblicato su Scientific Reports secondo cui, appunto, questi animali riuscirebbero sorprendentemente a fare veri e propri calcoli, dimostrando quindi abilità statistiche più sofisticate di quanto pensassimo finora. Possono, per esempio, riuscire a capire quale decisione devono prendere per avere maggiori probabilità di ricevere una ricompensa, o meglio un mucchietto di carote, il loro cibo preferito. Il tutto grazie alla loro capacità di fare calcoli statistici di base.

Ricordiamo che la capacità di fare calcoli statistici è considerata una funzione cognitiva altamente sviluppata e fino ad oggi è stata testata solamente in animali come primati e pappagalli noti come kea (Nestor notabilis). Per esempio, uno studio pubblicato qualche anno fa su Pnas dai ricercatori della Harvard Medical School e della Yale University School of Medicine dimostrava come tre macachi rhesus (Macaca mulatta) riuscissero ad abbinare differenti valori a diverse formule. In particolare, associavano simboli alfanumerici con diverse quantità di ricompensa: quando erano chiamati a scegliere tra due simboli, i primati sceglievano quello corrispondente alla maggior quantità di ricompensa, con un’accuratezza superiore al 90%.


Sorpresa, le specie di giraffa sono quattro


Lo studio

Per osservare le capacità matematiche di animali con cervelli proporzionalmente più piccoli dei primati, come appunto le giraffe (Giraffa camelopardalis), i ricercatori del nuovo studio hanno coinvolto 4 esemplari dello zoo di Barcellona, due maschi e due femmine, a cui è stata presentata una scelta tra due bastoncini di verdure (carote, le preferite, e zucchine, le meno preferite) tenuti in un pugno chiuso che erano stati precedentemente estratti da contenitori trasparenti contenenti proporzioni diverse di verdure. Mentre le giraffe potevano vedere la quantità delle diverse verdure in ogni contenitore, non potevano osservare quale verdura i ricercatori avrebbero selezionato e offerto loro.

Dopo una serie di esperimenti, i ricercatori hanno osservato che in almeno 17 prove su 20, le giraffe sono state in grado di selezionare in modo affidabile il contenitore che aveva maggiori probabilità di offrire loro le carote. Come precisano gli autori, inoltre, sono state usate condizioni di controllo per escludere che le giraffe stessero usando altre informazioni o altri sensi, come l’olfatto, per determinare la loro scelta.

I risultati dello studio, quindi, suggeriscono che le giraffe potrebbero essere in grado di svolgere un ragionamento statistico simile a quello osservato nei primati e nei keas. E date le dimensioni relativamente piccole del cervello delle giraffe, concludono i ricercatori “un cervello grande potrebbe non essere un prerequisito per abilità statistiche complesse e la capacità di fare calcoli statistici potrebbe essere più diffusa nel regno animale di quanto si pensasse in precedenza”.

Via: Wired.it

Credits immagine: MARIOLA GROBELSKA su Unsplash

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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