Salute

Lenti a contatto che rilasciano il farmaco contro il glaucoma

(Foto: Iosu Ramirez /Flickr CC)

Un paio di lenti a contatto in grado di rilasciare a poco a poco il farmaco nell’occhio sembrerebbero essere più efficaci dei tradizionali colliri. A idearle è il team di ricercatori della Harvard Medical School di Boston, secondo cui questo nuovo sistema di lenti a contatto – che utilizza un film polimerico posizionato strategicamente per fornire gradualmente un farmaco nell’occhio, si è dimostrato addirittura più efficace delle gocce per combattere il glaucoma – la prima causa di cecità nel mondo.

“Abbiamo scoperto che queste lenti a contatto sono state in grado di conferire una riduzione della pressione dell’occhio, più delle gocce di collirio”, spiega su Ophthalmology il primo autore Joseph B . Ciolino della Harvard Medical School. “Sulla base dei nostri dati preliminari, le lenti hanno non solo il potenziale per migliorare lo stato di salute dei pazienti, ma anche quello di fornire una migliore riduzione della pressione rispetto alle tradizionali gocce”.

Sebbene ad oggi non vi sia alcuna cura per il glaucoma, i farmaci oculari, che mirano a ridurre la pressione nell’occhio prevenendo così la perdita della vista, vengono somministrati sotto forma di collirio, che causa spesso prurito e bruciore e può essere difficile da auto-amministrare. “Questo sistema di somministrazione è molto promettente, perché solleva il paziente dall’onere di medicazione e garantisce la copertura costante del farmaco”, aggiunge Janet B. Serle, un collaboratore della Icahn School of Medicine del Mount Sinai a New York.

Durante i primi test effettuati su quattro scimmie affette da glaucoma, i ricercatori hanno dimostrato come il segreto di questo nuovo sistema sia nella loro struttura: nella parte periferica, infatti, sono ricoperte da una sottile pellicola polimerica che trattiene il farmaco e lo rilascia lentamente, mentre nella parte centrale la lente è completamente trasparente, così da non ostacolare la vista. Inoltre le lenti possono essere anche correttive per i pazienti con problemi di vista, come per esempio i miopi.

Ora i ricercatori stanno progettando studi clinici per determinare la sicurezza e l’efficacia di queste lenti anche negli esseri umani. “Il nostro piccolo studio -conclude Ciolino– solleva la possibilità che possiamo avere un’alternativa per combattere il glaucoma che è più efficace di quello che abbiamo a disposizione oggi”.

Riferimenti:  Massachusetts Eye and Ear Infirmary.

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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