Gli aiuti mal posti

In Niger il cibo arriva ma non dove l’emergenza è più forte. È la denuncia dell’associazione umanitaria Medicins Sans Frontieres (Msf) che lancia un nuovo appello per una distribuzione più mirata degli aiuti umanitari. Secondo gli accertamenti sulla condizione nutrizionale e sul tasso di mortalità svolti ad agosto dal team di Msf e dal centro di ricerca Epicentre, nella regione di Zinder un bambino su cinque soffre di malnutrizione grave. La situazione è particolarmente critica per quelli al di sotto dei 30 mesi, con circa un bambino su tre che soffre la fame e il 5,6 per cento di piccoli gravemente denutriti. La scorsa settimana i centri terapeutici della regione hanno accolto altri 1.000 bambini tra la vita e la morte, mentre il tasso di mortalità è cresciuto tra aprile e agosto raggiungendo i 5,3 morti al giorno su diecimila persone. Tutta colpa di una cattiva gestione degli aiuti, secondo Msf: invece di raggiungere i bambini che stanno peggio, il cibo distribuito dal World Food Programme viene indirizzato in aree dove il tasso di malnutrizione è più basso. Dal canto loro, le Nazioni Unite hanno fatto sapere di aver inviato aiuti a sufficienza per nutrire più di un milione di persone, ma le difficoltà logistiche impediscono un’equa e rapida distribuzione delle risorse. (r.p.)

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