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Google contro la pesca illegale con i big data

Ogni anno la pesca di frodo produce danni all’economia globale per decine di miliardi di euro, oltre a provocare danni ambientali incalcolabili. Per questo motivo Google, assieme a Oceana e Sky Truth, ha deciso di sostenere la lotta alla pesca illegale lanciando un nuovo strumento, Global Fishing Watch, per il monitoraggio delle attività ittiche e la salvaguardia delle aree protette.

Il Global Fishing Watch, presentato a Sydney durante il World Parks Congress, è una piattaforma multimediale, che attraverso l’analisi dei dati ricevuti dai satelliti è in grado di creare una mappa, in continuo aggiornamento, delle zone di pesca commerciale. Per alcuni versi simile a Maps, ma con il focus sui mari del pianeta, il nuovo strumento di Google presenta anche una versione accessibile a tutti, in cui chiunque potrà condividere informazioni sulle attività di pesca in tutto il mondo.

Alla base del progetto Global Fishing Watch c’è l’Ais (Automatic Identification System), un sistema automatico di tracciamento (pensato per evitare collisioni tra le imbarcazioni) che, come richiesto dall’Organizzazione Marittima Internazionale (Imo) e dalla Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (Solas), è montato su ogni nave sopra le 300 tonnellate (e su ogni nave passeggeri indifferentemente dal peso). Visto che l’Ais invia costantemente dati ai satelliti più vicini, Google ha pensato di sfruttare proprio questo sistema per realizzare la sua nuova piattaforma. Analizzerà, infatti, i big data (collezioni di dati, nell’ordine di miliardi di terabyte, provenienti da fonti di ogni tipo) raccolti dai satelliti permettendo, in futuro, di avere informazioni aggiornate su identità, rotta, velocità e attività (fase di pesca o meno) di ogni imbarcazione che monti l’Ais. “Questo consentirà di stabilire politiche, limiti e misure di protezione per garantire il ripopolamento dei pesci”, sostiene Andrew Sharpless, Ceo di Oceana, “aiutando a provvedere all’alimentazione delle popolazioni”.

L’attuale versione del Global Fishing Watch è stata testata raccogliendo, nel biennio 2012/2013, i dati dagli Ais di 111374 imbarcazioni (compreso il tempo di movimento e di sosta) e mettendoli su una mappa in modo che chiunque, con un browser internet, potesse accedervi.

Nonostante all’inizio si trattasse di un progetto dedicato esclusivamente alle autorità competenti, Google, a Sydney, ha annunciato lo sviluppo di una versione aperta a tutti, e gratuita, che permetterà a chiunque – quasi un invito ad attivarsi per la salvaguardia del nostro pianeta – di visualizzare e condividere informazioni sulle attività di pesca nei mari di tutto il mondo. “In questo modo”, come si può leggere sul sito del progetto, “i media e il pubblico potranno controllare collaborando al miglioramento della gestione sostenibile delle attività di pesca a livello mondiale; i pescatori potranno mostrare che stanno rispettando la legge, facendo così la loro parte e gli scienziati avranno accesso ai dati pluriennali di tutte le attività di pesca tracciabili”.

Riferimenti e credits immagine: http://www.globalfishingwatch.org/ 

Davide Bilancetti

Nonostante maturità e laurea scientifiche, ho sempre avuto un debole per il giornalismo ed in particolare per quello scientifico. La laurea in biotecnologie, scelta quasi per caso una sera d’estate, mi ha confermato la doppia passione per scienza e comunicazione. Così negli anni ho cercato di scrivere in tutti i modi, dal giornale della scuola alla webzine di fumetti, fino a quando, ancora una volta in una sera d’estate, ho letto del Master in giornalismo scientifico di Roma, capendo di aver trovato la strada da percorrere e che finalmente avrei potuto realizzare il mio sogno.

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