Hammer, il veicolo della Nasa che ci salverà dagli asteroidi

Hammer un giorno potrebbe salvare il mondo. Si chiamerebbe così, secondo alcuni rumors, il veicolo spaziale nei progetti della Nasa, in collaborazione con la National Security Administration e il Dipartimento dell’Energia statunitense, ed è stato pensato per salvare la Terra nel caso in cui un asteroide in futuro entri in rotta di collisione con il nostro pianeta.

Uno scenario questo, che seppur con una ridotta possibilità (1 su 2.700), potrebbe verificarsi il 21 settembre 2135. Quel giorno, infatti, secondo gli esperti che stanno progettando il veicolo, l’asteroide Bennu, scoperto nel 1999 nell’ambito del programma Linear e che oggi orbita intorno al Sole a una distanza di circa 86 di milioni di chilometri da noi, potrebbe colpire la Terra. E sebbene l’impatto in questione abbia una probabilità minima di accadere, gli esperti si stanno preparando comunque all’eventualità che un qualsiasi asteroide pericoloso possa minacciare e porre fine all’umanità.

Ma come funzionerà Hammer? Secondo il progetto della Nasa, riportato sulla rivista Acta Astronautica e che verrà presentato il prossimo maggio, se l’asteroide in rotta di collisione con la Terra dovesse essere abbastanza piccolo, il veicolo spaziale da 8,8 tonnellate sarà in grado di schiantarsi contro l’asteroide, riducendolo così in mille frammenti. Nel caso invece in cui l’asteroide sia molto grande, Hammer lo farà esplodere con armi nucleari per riuscire a deviare la sua traiettoria. “Le persone intelligenti stanno pensando sul serio a cosa potrebbe essere fatto”, ha dichiarato a BuzzFeed News Richard Binzel, esperto del Mit. “Queste sono idee ragionevoli, ben pensate”.

È difficile calcolare esattamente la traiettoria di un asteroide, in quanto spesso queste rocce giganti sfrecciano nello spazio e sono soggette a varie forze gravitazionali e ai venti solari. Ed è per questo che l‘individuazione di Neo (Near Earth Object) potenzialmente pericolosi deve rimanere una delle priorità della Nasa e delle agenzie spaziali del resto del mondo. “Il tempo è il fattore più importante”, ha concluso Bizel: “Se si ha più tempo, questo problema diventa molto più facile da risolvere”. Precisiamo, tuttavia, che solo perché questo progetto esiste non vuole dire che il veicolo spaziale verrà costruito davvero. Gli scienziati della Nasa, inoltre, si sono rifiutati per ora di fornire una stima sul costo della missione.

Riferimenti: Acta Astronautica

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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