Grazie ai farmaci di nuova generazione oggi è possibile tenere sotto controllo l’hiv con grandissima efficacia, tanto che a volte la malattia non risulta più nemmeno rilevabile. Il virus però è sempre in agguato, seppure in una forma latente, e può tornare a replicarsi una volta sospese le terapie. La prossima frontiera nella lotta all’Aids dunque è ora lo sviluppo di una terapia che permetta di eradicare completamente il virus dall’organismo dei pazienti. Un interessante passo in avanti in questa direzione arriva dai ricercatori Università della California di Davis, che in uno studio pubblicato sulla rivista Plos Pathogens descrivono un farmaco in grado di risvegliare il virus hiv nella sua fase dormiente, che potrebbe così essere distrutto una volta per tutte.
La molecola in questione si chiama ingenolo mebutato, e viene estratta dalla linfa di una pianta chiamata Euphorbia peplus. Si tratta di una sostanza con proprietà citotossiche, attualmente utilizzata per il trattamento della cheratosi attinica, una lesionecutanea dovuta all’esposizione solare prolungata, che può evolvere in rari casi in un tumore vero e proprio.
Nei loro esperimenti, i ricercatori hanno sperimentato l’ingenolo mebutato su campioni di sangue di pazienti con l’Aids, dimostrando che la molecola è priva di effetti collaterali gravi, ed estremamente efficace nel risvegliare il virus in forma latente. La ricerca ha dimostrato inoltre che l’ingenolo mebutato può essere assunto in combinazione con un altro farmaco, un cosiddettoinibitore di Bet conosciuto con la sigla Jq1, che ne potenzia esponenzialmente l’efficacia.
Come spiegano i ricercatori, i risultati sono estremamente promettenti, perché risvegliando il virus questo torna nuovamente visibile al sistema immunitario e ai farmaci antiretrovirali, con la speranza che sia così possibile arrivare finalmente alla completa eradicazione della malattia dai pazienti. Un approccio definito dai ricercatori americani “shock and kill“.
“Siamo davvero entusiasti di aver identificato un eccezionale candidato per la riattivazione e l’eradicazione dell’hiv – spiega Satya Dandekar, coordinatrice dello studio – e parliamo di un farmaco già approvato per l’uso nell’uomo”.
Nonostante l’entusiasmo, va ricordato però che l’utilizzo dell’ingenolo mebutato è approvato per ora solamente come soluzione cutanea, e non è quindi possibile attualmente avviaretrial clinici che prevedano l’iniezione o l’assunzione orale della sostanza. Serviranno quindi anni di ricerca prima che il farmaco venga sperimentato sull’uomo come terapia per l’eradicazione dell’hiv.
Via: Wired.it
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