I precari a Telethon

In prima serata su Rai Uno si è parlato dei precari della ricerca. Con un’azione civile e pacifica una decina di ricercatrici e ricercatori sono entrati durante la diretta Telethon condotta da Milly Carlucci e hanno letto un comunicato, in cui hanno denunciato la devastazione della ricerca in Italia dovuta ai continui tagli dei fondi e alle scelte strategiche degli ultimi governi. La Rai ha minacciato querele, e anche per questo oggi la Rete Nazionale dei Ricercatori Precari ha indetto una conferenza stampa all’Università La Sapienza di Roma, ribadendo i motivi della clamorosa protesta: tagli ai finanziamenti, riforma Berlinguer-Moratti, deriva mercantile della ricerca. I rappresentanti sindacali, dei precari e degli studenti hanno puntato il dito contro la nuova legge finanziaria che introduce un taglio del 5 per cento dei fondi per la ricerca e usa la riapertura delle assunzioni come specchietto per le allodole: quali assunzioni si possono fare con meno soldi, visto che oltretutto vi è il limite del 2 per cento di aumento di spesa corrente (di poco superiore al tasso di inflazione)? Per questo Telethon è considerata poco più di un’elemosina che va a sostituire, in modo del tutto insufficiente, l’impegno pubblico nella ricerca. “Telethon non era l’obiettivo della protesta” hanno assicurato i precari della ricerca, “ma è servito a far vedere al pubblico le facce di chi ogni giorno manda avanti i laboratori in Italia, al di là delle paillettes televisive e dei proclami della ministra Moratti”. (m.c.)

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