I ragazzi stanno con Fido

Affezionati e premurosi con il proprio cane o gatto, contrari a pelli e pellicce, all’uso di elefanti e tigri nei circhi e alle gabbie degli zoo. Ma anche violenti, e talvolta insensibili di fronte ai maltrattamenti sugli animali. Spesso spettatori degli atti incivili e crudeli compiuti dagli adulti. Sono i giovani e giovanissimi, così come li tratteggia, fra chiari e scuri, un’indagine condotta dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Cnr, in collaborazione con l’Ufficio Diritti Animali del Comune di Roma. Lo studio, attraverso questionari anonimi distribuiti in 12 scuole (3 elementari, 5 medie e 4 medie superiori) situate a Roma, nella provincia di Roma e nella provincia di Firenze, ha messo in luce molteplici aspetti del complesso rapporto fra gli adolescenti e gli animali. Al questionario hanno risposto oltre 2000 alunni tra i 9 e i 18 anni, dalla quarta elementare all’ultimo anno delle scuole superiori. Nella maggior parte dei ragazzi sembra battere un cuore animalista: il 90 per cento degli intervistati è contrario all’uso delle pellicce e delle pelli, l’82 per cento dice no alla caccia, mentre il 59 per cento chiuderebbe gli zoo. Il 77 per cento si dichiara non favorevole all’uso degli animali da circo, in particolare i bambini più piccoli, che sono considerati invece il pubblico di riferimento per questo tipo di spettacoli. Caccia, pesca, macello e sperimentazioni, atti socialmente accettati, rientrano, secondo alcuni dei ragazzi interpellati, nella stessa categoria delle azioni violente socialmente condannate. Un’estensione che denota sensibilità e attenzione alla sofferenza provocata all’animale. Ma tra i dati raccolti dallo studio emergono anche atteggiamenti diversi. Quasi il 17,5 per cento dei giovani, soprattutto tra i 12-13 anni ammette, infatti, di essere stato violento con un animale almeno una volta nella vita. C’è chi ha tagliato la coda alle lucertole, chi ha mirato con la fionda ai piccioni, chi se l’è presa con i gatti come se fossero palloni da baseball o li ha lanciati dal balcone, per vedere se è vero che hanno sette vite e che cascano sempre in piedi. I comportamenti violenti sono più frequenti tra i ragazzi, con un rapporto di 2,5 a uno, rispetto alle ragazze, che in generale si mostrano più empatiche e si preoccupano di più della salute degli animali. “Come è ovvio, non tutte le azioni violente che abbiamo rilevato hanno la stessa gravità”, ha commentato Camilla Pagani, psicologa dell’Istc, autrice dello studio, con il collega Francesco Robustelli e Frank Ascione del Dipartimento di psicologia della Utath State University. “Ma se un ragazzo si accanisce ripetutamente con crudeltà contro un animale questo può essere indice di problemi: può significare un disagio familiare, essere la risposta del giovane ad abusi e violenze da lui stesso subiti, oppure preannunciare futuri comportamenti antisociali”. Il mondo esterno, dal canto suo, non sembra dare il buon esempio, con 150 mila animali abbandonati sulle autostrade ogni estate e con 40 mila denunce per maltrattamento registrate nei primi sei mesi del 2004. Numeri che destano sdegno sia per il livello di inciviltà che testimoniano, sia perché bambini e ragazzi non di rado ne sono spettatori. Il 70 per cento dei bambini afferma di aver visto compiere atti violenti sugli animali. Il 33 per cento dei casi di violenza di cui i bambini sono stati testimoni sono riferiti a maltrattamenti inferti del padrone dell’animale a scopo di disciplina. “È una percentuale molto elevata e preoccupante” continua Pagani. “Osservare la cattiveria degli adulti verso un essere vivente, per lo più debole e senza difese, è molto diseducativo, può indurre il bambino a imitare l’atto violento e soprattutto può desensibilizzare alla vista della violenza”. C’è poi la paura. Si teme che l’animale possa morire perché viene investito, o rubato, avvelenato, torturato. Preoccupazioni legate a motivi, guarda caso, dovute all’azione dell’essere umano e che provengono da un ambiente esterno percepito come pericoloso.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here