I robot in aiuto degli anziani

Nel 2060 un europeo su tre avrà più di 65 anni e la spesa dei governi per pensioni, sanità, accudimento aumenterà del 20%. Una nuova realtà demografica che può rappresentare un’opportunità di lavoro per chi si occupa di digitale applicato alla sanità. E’ questo uno dei temi sull’European Summit on Innovation for Active and Healthy Ageing che si svolge a Bruxelles il 9 e 10 marzo.

Centro della due giorni di dibattito è  The Innovation Village: uno spazio dove sono esposte 17 soluzioni realizzate da consorzi di ricerca grazie al finanziamento dell’Unione Europea. Progetti per adattare alle esigenze della popolazione anziana e con problemi di salute la cucina,  il salotto, il bagno, la camera da letto e i centri commerciali. Dove la ricerca italiana fa bella mostra di sé.

Uno degli spazi espositivi è dedicato a C-walker, realizzato dal progetto Dali coordinato dall’Università di Trento, un deambulatore intelligente che aiuta gli anziani con problemi di decadimento cognitive lieve a muoversi in uno spazio pubblico.

Per cercare di limitare uno degli incidenti domestici più pericolosi per gli anziani, le caudate in bagno, il progetto FARSEEING, coordinato dall’Università di Bologna, sta invece raccogliendo i dati relativi a questi incidenti in un database per capire quali siano i fattori di rischio e sulla base di questo sviluppare strategia di prevenzione (da esercizi fisici ad app, sensori indomabili e servizi di demotica).

Presente a Bruxelles anche Robot-Era, coordinato dalla Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, un progetto che mira a dimostrare l’efficacia e l’accettabilità di una serie di servizi svolti da robot: per esempio preparare la colazione, andare a fare la spesa, somministrare terapie a un anziano che non sia in grado di farlo da solo.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here