Categorie: Società

Il Canada fa shopping di cervelli

Un territorio gigantesco, una densità di popolazione bassa, un sistema di welfare da fare invidia, ma assai costoso. E molta voglia di crescere, senza alzare troppo le tasse. Ecco il Canada, uno dei pochi paesi a incentivare l’immigrazione, purché sia di alto livello. La necessità di nuovi cittadini disponibili a integrarsi in uno dei paesi più multietnici del mondo è sostenuta a livello istituzionale attraverso mille sforzi e mille iniziative, rivolte anche e soprattutto al mercato del lavoro italiano, considerato altamente qualificato ma, per dirla con un eufemismo, attualmente stagnante.

L’ultima, presentata qualche giorno fa dall’ambasciatore in Italia Peter McGovern, è il sistema ExpressEntry / EntréeExpress, attivo dall’inizio dell’anno. Si tratta – spiega Sara Hayward, responsabile del settore Immigrazione dell’Ambasciata – di una nuova modalità di gestione online delle domande di immigrazione economica, promossa dal Ministero Cittadinanza e Immigrazione del Canada. L’idea è quella di migliorare l’incontro tra domanda e offerta, velocizzando le pratiche per l’assunzione e per il trasferimento oltreoceano: appena sei mesi, a partire dall’inserimento del proprio profilo nella banca dati. Soprattutto, sottolinea Hayward, grazie all’incrocio tra i loro dati e quelli dei potenziali datori di lavoro canadesi, i candidati possono garantirsi più facilmente un’occupazione prima del trasloco, cercando lavoro dal pc di casa propria e non con estenuanti porta a porta una volta arrivati in Canada con armi e bagagli.

Gli aspiranti migranti dovranno accedere al sito, inserire il proprio curriculum vitae nella Job Bank fornendo informazioni sulle proprie competenze, esperienze lavorative, abilità linguistiche (il paese è bilingue e richiede la conoscenza di inglese e/o francese), livello di istruzione. Poi  autopromuoversi, cioè segnalare la loro presenza nel pool ExpressEntry ai datori di lavoro, reclutatori, agenzie di collocamento del settore privato e così via. Alle domande verrà assegnato un punteggio per stabilirne la posizione nella graduatoria. “Prima le domande erano esaminate in ordine di arrivo – sottolinea Hayward – ora invece si procederà prima con i candidati che hanno le caratteristiche migliori per avere successo economico in Canada”. Se le competenze inserite nella Job Bank risultano allettanti per il mercato del lavoro canadese, i candidati riceveranno un’offerta professionale e un invito a presentare online una domanda di residenza permanente. A quel punto il Ministero Cittadinanza e Immigrazione si impegna a gestire la pratica nell’arco di sei mesi. Poi si può partire.

Credits immagine: Lori & Todd/Flickr CC

 

Elisa Manacorda

Giornalista, è direttrice di Galileo, che ha fondato nel 1996 con altri giornalisti e ricercatori. Scrive di scienza e tecnologia per le principali testate italiane. E’ docente al Master SGP della Sapienza Università di Roma, collabora con il Master in Comunicazione della Scienza dell'Università di Ferrara. Con Letizia Gabaglio è autrice di "Il Fattore X" sulla medicina di genere.

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