A forza di sentire sempre lo stesso suono, il cervello impara a ignorarlo. Contrariamente a quanto sinora ritenuto, l’attività della corteccia cerebrale tende a trascurare i suoni prolungati che si ripetono, purché bassi e continui. La scoperta, pubblicata su Nature Neuroscience, si deve a un’équipe di ricercatori dell’università canadese di Calgary che ha condotto lo studio su alcuni gatti.
Per cinque mesi, 24 ore al giorno, ininterrottamente, i felini sono stati sovraesposti a serie di suoni ricorrenti. Il monitoraggio cerebrale ha mostrato una graduale diminuzione dell’attività neuronale della corteccia di fronte a questi stimoli ripetuti, mentre andavano aumentando le reazioni in caso di suoni e rumori diversi e imprevisti. L’esperimento dimostra che l’esposizione ripetuta a uno stesso suono indebolisce la rappresentazione che il cervello crea dello stimolo sonoro, piuttosto che rafforzarla. (s.o.)