Categorie: SocietàVita

Il costo in vite umane della stagione venatoria

Dal 1° settembre allo scorso del 31 gennaio, ovvero per la durata della stagione venatoria, sono stati in tutto 151 i feriti, uomini, donne e bambini, dai colpi sparati da un’arma da caccia, 32 dei quali in modo mortale. Lombardia, seguita da Toscana e Sardegna sono state le regione dove si è registrato il maggior numero di incidenti.

E’ questa la conta complessiva delle vittime fuori e dentro le battute di caccia, che non hanno risparmiato neanche i più piccoli, come fa sapere l’Associazione Vittime della caccia, rilasciando il dossier sulla stagione venatoria appena conclusasi. Gli ultimi cinque mesi di caccia – o l’uso illecito e non controllato delle armi – ha infatti causato il ferimento di nove minori. Tra questi cinque hanno perso la vita: “due bambini uccisi durante le battute di caccia; altri due bambini suicidi col fucile del padre cacciatore; un bambino di 5 anni ucciso da un colpo di fucile ancora carico, sparato accidentalmente dal padre di ritorno a casa da una battuta”, spiega Daniela Casprini, a capo dell’Associazione.

Entrando nel particolare, le vittime della caccia intesa in senso stretto, ovvero i feriti durante le battute, sono state 118, 21 i morti. Di questi, tre non erano cacciatori, e due erano bambini. In ambito extravenatorio invece le vittime sono state 33, tra cui undici morti, di cui 8 non cacciatori (e tre bambini).

Il dossier però non si limita a stilare la triste conta degli incidenti (da considerarsi, scrivono, al ribasso, visto che si basa su notizie che raggiungo i media e non su tutti i fatti potenzialmente accaduti nella realtà), ma analizza anche l’età dei responsabili. Emerge così come, a differenza degli anni precendenti, i neopatentati (coloro i quali hanno da poco preso la licenza di caccia) e gli ultrasessatenni sono le fasce ai quali sono accaduti più incidenti nell’ultima stagione venatoria. Mentre è ai cacciatori di età compresa tra i 51 e i 60 anni che vengono fatti risalire numerosi incidenti e aggressioni operate in ambito extravenatorio. 

Il documento dell’Associazione poi passa in esame altri aspetti del mondo venatorio, come le vittime per regione, la frequenza degli incidenti e gli animali uccisi dalla caccia (tra cui quelli domestici e da allevamento, animali protetti o uccisi in modo illecito in un periodo o in una zona fuori legge, per esempio). 

Riferimenti: Vittime della caccia

Credits immagine: Skiwalker79/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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