Categorie: Vita

Il dinosauro con le ali da pipistrello

Un piccolo dinosauro, cugino degli uccelli dei nostri tempi, potrebbe aver avuto ali “da pipistello”, fatte di pelle anziché di piume, sostengono gli scienziati, guidati da Xu Xing dell’Institute of Vertebrate Paleontology and Paleoanthropology di Pechino. Il nuovo esemplare, chiamato Yi qi (che significa appunto strane ali) e descritto in uno studio pubblicato su Nature, sarebbe  stato dotato di una struttura del polso finora mai osservata in altri dinosauri, ma molto simile a quella di pipistrelli e scoiattoli volanti.

Yi qi appartiene a un enigmatico gruppo di piccoli dinosauri (lo scheletro ritrovato indica che non doveva pesare più di 380 grammi), gli scansiorettigi (Scansoriopterix), fino ad ora ritrovati solamente in Cina, e imparentati da vicino con gli uccelli primitivi. Tuttavia, fino ad ora, non c’era alcuna prova del fatto che essi fossero effettivamente in grado di volare.

Anche Yi qi, all’inizio, non sembrava in grado di volare ai ricercatori che hanno ritrovato il fossile: alcune piume sono state infatti trovate assieme al suo scheletro, ma erano sono troppo sottili e filamentose per poter effettivamente permettere il volo. Tuttavia, gli scienziati si sono presto accorti di una particolare caratteristica dell’esemplare: un lungo osso simile a a una bacchetta che si estende da ciascuno dei polsi, e che suggerisce la presenza di un tipo completamente diverso di ala, simile appunto a quella dei pipistrelli.

 “Nessun altro uccello o dinosauro ha ali di questo tipo,” ha spiegato Xu, “Ancora non sappiamo se Yi qi si limitasse a sbattere le sue ali o riuscisse a planare, o entrambi, ma sicuramente possedeva delle ali uniche nel contesto del passaggio da dinosauri a uccelli.”

Riferimenti: Nature doi: 10.1038/nature14423

Credits immagine: Dinostar Co. Ltd

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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