Il divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca non viola i diritti umani

La Corte di Strasburgo ha stabilito che il divieto di utilizzare gli embrioni per la ricerca scientifica della legge 40/2004 non viola i diritti umani. E’ questa la sentenza definitiva emessa dai giudici in riferimento al caso di Adelina Parrillo, vedova di Stefano Rolla, rimasto ucciso nell’attentato di Nassiriya nel 2013.

La Parrillo, che insieme al compagno si era rivolta alla fecondazione assistita, dopo l’uccisione di Rolla aveva deciso di donare gli embrioni ottenuti alla ricerca scientifica, pratica vietata dalle legge italiana. La corte ha stabilito che non è certo che anche Rolla avrebbe voluto donare gli embrioni alla ricerca, che l’articolo 13 della legge 40/2004, che vieta la sperimentazione sugli embrioni, non viola il diritto al rispetto della vita privata di Adelina Parrillo e che il diritto alla proprietà invocato dalla vedova “non può applicarsi a questo caso, dato che gli embrioni umani non possono essere ridotti a una proprietà come definita dall’articolo 1 protocollo 1 della convenzione europea dei diritti umani”.

Sulla questione è attesa ora la decisione della Consulta, di fronte alla quale è stato sollevato il dubbio di legittimità costituzionale. Spetta dunque ora all’Italia l’ultima parola, per la quale l’Associazione Luca Coscioni invoca l’intervento del Governo, come dichiara il suo segretario Filomena Gallo: “Se il Governo Renzi vuole intervenire prima della Consulta, lo deve fare urgentemente. Come Associazione Luca Coscioni abbiamo promosso un appello al Governo per la libertà di ricerca sugli embrioni, perché la si smetta di dover importare embrioni da Australia, Svezia, USA, UK mentre gli embrioni italiani non possono essere toccati. La violazione del diritto alla scienza e del diritto per le persone di usufruire dei benefici della ricerca in Italia è calpestato. Tale violazione non era oggetto di ricorso dinanzi alla Corte Edu, dunque proseguiamo con determinazione verso il nostro obiettivo, del quale discuteremo anche al nostro Congresso di Milano del 25/27 settembre”.

Credits immagine: Adrian Wiggins/Flickr CC

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here