Durante le infezioni di Helicobacter Pilori alcune molecole che si trovano sulle pareti dello stomaco aiutano il batterio ad aggrapparsi all’organo, causando così delle lesioni. Che possono degenerare in ulcera. Sono molecole di zucchero, prodotte dall’organismo durante le infezioni, per richiamare le cellule di difesa nelle zone danneggiate. Eppure, come emerge dalla ricerca di Thomas Borén e colleghi dell’Università Umeå, in Svezia, pubblicata su Science, questi zuccheri favoriscono indirettamente l’infezione batterica. L’ulcera è una malattia in aumento nei Paesi sviluppati e può portare al cancro allo stomaco, uno dei tumori più diffusi nel mondo. L’H. Pilori, che ne è la causa, può essere eliminato con antibiotici. Ma questa scoperta potrebbe portare a un vaccino: i ricercatori hanno individuato sul batterio delle molecole di adesione, le adesine, che si legano agli zuccheri sulle pareti dello stomaco. Una o più adesine potrebbero diventare gli ingredienti di un vaccino anti-ulcera. Gli scienziati hanno modificato un batterio disattivando il gene per un’adesina, e hanno visto che il microrganismo mutante non riesce più a fissarsi alle pareti dello stomaco di persone sane, ma può ancora farlo a quelle di individui infettati. Ciò si verifica perché, durante l’infezione, sulle pareti della cavità digerente c’è una maggiore quantità di zuccheri proprio per richiamare in sede le cellule difensive dell’organismo. Zuccheri che, involontariamente, favoriscono però il batterio. (p.m.)
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più