Il giorno del giudizio virtuale

    La data fatidica si avvicina: il 1 gennaio del Duemila, oltre a festeggiare l’ingresso nel nuovo millennio, buona parte della popolazione mondiale dovrà fare i conti con una questione che si annuncia spinosa. Quella del cambio di data nei sistemi informatici. Il problema principale risiede nei microprocessori, ed assume ancora più importanza se si pensa che oggi i chip si trovano un po’ dovunque. Un treno, ad esempio, ne contiene a centinaia, nascosti nel controllo del sistema elettrico, nelle porte e nei freni. Le cause del malfunzionamento, che colpirà i Pc e qualsiasi macchinario che utilizza chip con calcolo di date, è nota da anni: almeno l’80 per cento dei computer, e relativi chip, sono incapaci di interpretare il cambio di millennio. Gran parte dei sistemi informatici, infatti, considera l’anno corrente analizzandone soltanto le ultime due cifre (98, e non 1998). Il primo gennaio del 2000, quindi, molti sistemi interpreteranno l’ambiguo “00” come 1900 e non come 2000, creando il caos nell’intero sistema di file.

    Secondo le statistiche, alcune tra le principali società informatiche, banche, e istituzioni che abbiano affidato al computer la gestione delle proprie attività, sono già corse ai ripari, accettando di spendere per la risoluzione del problema cifre esorbitanti. La sola British Telecom ha stimato che per controllare e correggere migliaia di righe di codice spenderà dai 200 ai 300 milioni di sterline (circa 600 miliardi di lire), mentre una ricerca condotta negli Stati Uniti ha valutato il costo della correzione di tutto il software mondiale intorno ai 600 bilioni di dollari (quasi due milioni di miliardi di lire). Da queste cifre è facile capire perché numerose aziende (almeno quattro su cinque), seppur coscienti del pericolo cui vanno incontro, preferiscano restare a guardare, augurandosi che il fatidico primo giorno del prossimo millennio non sia il “day-after” annunciato.

    I danni che il baco di fine millennio potrebbe causare formano uno spiacevole elenco di effetti: conti in banca che si azzerano, carte di credito annullate, aerei che spariscono dai radar, semafori impazziti e una lunga serie di curiosi “effetti collaterali” che potrebbero causare il più micidiale black-out elettronico della storia. Scovare ogni data in un programma, infatti, è estremamente difficile. In un programma “medio” la data può apparire almeno una volta ogni 50 righe di codice. Considerato che un tipico programma di gestione è formato da decine di milioni di linee, si capisce perché 22 mesi sono troppo pochi per sperare di evitare ognuna delle conseguenze. In questo dossier, ecco alcuni tra i principali rischi del “Millenium Bug”.

    Sanità
    Il baco informatico di fine millennio potrebbe causare effetti ben più gravi di qualche sistema andato in tilt. Allo scoccare della mezzanotte del 1999, almeno 1500 persone nella sola Inghilterra potrebbero trovarsi in pericolo di vita a causa delle numerose macchine ospedaliere che rischiano di “impazzire”. Secondo una ricerca condotta da Mike Smith, della Royal London School of Medicine and Dentistry, il ritardo nella correzione dei sistemi informatici usati dalla sanità causerà sicuramente “disordini nei servizi, pericoli per i pazienti, perdite finanziarie”, e nel peggiore dei casi, perdite umane. Se in Inghilterra sono in ritardo, in Italia si può solo sperare che il problema non sia passato inosservato. Come pronostica lo stesso Smith, infatti, “se la situazione in Inghilterra è drastica, il resto del mondo, ad eccezione degli Stati Uniti, sta ancora dormendo”. Le possibili conseguenze di un crash nei sistemi informatizzati si sono già viste il 29 ottobre 1992, quando il sistema di gestione del traffico delle ambulanze londinesi, che regolava le telefonate in entrata e in uscita e ne controllava le posizioni nella metropoli inglese, andò in tilt per 36 ore, impedendo a chiunque avesse avuto bisogno di un ambulanza di richiederne una. Il risultato? 20 vittime. Facile quindi immaginare cosa potrebbe succedere se a collassare fossero i sistemi del mondo intero.

    Trasporti aerei
    La situazione non è delle più felici anche in quei settori in cui la tecnologia dovrebbe essere “al di sopra di ogni sospetto”: il funzionamento degli aeroporti e del traffico aereo ha la stesso tasso di probabilità di subire danni quanto ogni altro servizio pubblico. E infatti qualche mese fa, l’Ibm ha confessato al quotidiano inglese The Daily Telegraph che molti sistemi usati oggi in gran parte degli aeroporti americani sono soggetti al problema, perché usano ancora le date a due cifre. Così, molte compagnie aeree hanno già messo le mani avanti, e non assicurano voli tra il 31 dicembre ‘99 e il primo gennaio del 2000. I motivi sono semplici: non c’è abbastanza tempo per correggere il problema delle date. Ancora più drastici alcuni addetti ai lavori: secondo Peter Quaintmere, direttore tecnico della International Federation Airline Pilots (Ifap) alcune compagnie aeree “potrebbero decidere di non volare per tre o quattro giorni per assicurarsi che gli aerei delle altre compagnie non cadranno dal cielo per un problema dei computer”.

    Difesa e satelliti
    Persino i sistemi usati dal Pentagono e da altre istituzioni militari saranno affetti dal “morbo delle date”. Perché i sofisticati processori di calcolo sono contenuti anche nei missili e nei loro sistemi di guida e comunicazione. Conscio dei rischi, il ministero della Difesa inglese ha annunciato una spesa di almeno 100 milioni di sterline (circa 300 miliardi di lire) per correggere il problema e la rotta di quei missili che potrebbero decidere di partire da soli. Ma come cambiare i chip, vecchi di anni, contenuti nelle centinaia di satelliti che ruotano intorno all’orbita terrestre?

    Banche e carte di credito
    Quello che molti vedono come un prossimo futuro, per molte compagnie è già realtà. “Produce Palace”, una catena di negozi alimentari americana, ha fatto causa ai produttori dei propri registratori di cassa perché non accettavano carte di credito con anno di scadenza 2000. Visa e Mastercard, invece, assicurano di avere tutto sotto controllo. Stranamente, però, nel ‘97 le due compagnie hanno accorciato la durata della validità delle loro carte di credito con scadenza 2000 da tre a due anni. Le sorprese finanziarie per i semplici consumatori, comunque, arriveranno principalmente dalle banche: il rischio maggiore, in caso di errori di sistema al cambio di millennio, è l’automatica cancellazione del conto in banca o l’aggiunta di interessi del valore di un secolo. In altri casi, si rischia che il pagamento diretto da parte delle aziende sui conti correnti svanisca nel complicato intreccio della rete bancaria “impazzita”. Per evitare brutte sorprese, la mossa migliore sarebbe quella di consultare direttamente la propria banca per accettarsi a che punto siano con la risoluzione o valutazione del problema. Se non è stato ancora fatto alcun passo in questo senso, potrebbe già essere troppo tardi. I risparmiatori più pessimisti potrebbero allora cancellare il conto in banca il 31 dicembre 1999 (venerdì) e di riaprirlo, in tutta sicurezza, lunedì 2 gennaio 2000.

    Case e uffici
    Disagi e situazioni irritanti potrebbero facilmente verificarsi anche all’interno delle abitazioni private. Tralasciando l’ovvio rischio di malfunzionamento dei numerosi elettrodomestici che usano chip, i sistemi più a rischio sono i sistemi di allarme e quello che regola il riscaldamento. Anche nei luoghi di lavoro, tralasciando gli effetti sul business che un disastro nei sistemi dei computer potrebbe causare, a rischio sarebbe il sistema di riscaldamento, la ventilazione, gli eventuali ascensori. Gli uffici le cui porte si aprono a discrezione del sistema di sicurezza sono quelli che riserveranno maggiori sorprese. Se si considera che il primo gennaio del 1900 era un lunedì (mentre quello a venire cadrà di domenica) il sistema spegnerà automaticamente il riscaldamento e chiuderà le porte giovedì 5 gennaio, garantendo ai lavoratori un lungo week-end di riposo.

    Servizi pubblici e negozi
    Secondo un apocalittico quadro disegnato dalla Corporation 2000 consultancy, durante i primi giorni del 2000 la corrente elettrica funzionerà al 50%, le banche chiuderanno dal primo dicembre 1999 al 24 gennaio 2000 e le scuole, per la felicità degli studenti, resteranno chiuse fino al 28 dello stesso mese. Potrebbero essere colpite anche le librerie, i cui avanzati sistemi di riconoscimento a banda magnetica potrebbero rifiutare le cartedi credito. E nei supermercati, il lettore del codice a barre potrebbe negare l’acquisto di una costola d’agnello.

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