Categorie: Fisica e Matematica

Il materiale che imprigiona la luce

Costringere la luce a rallentare, così che acciuffarla sia più semplice. Se infatti la radiazione elettromagnetica rimane più tempo a contatto con una superficie la possibilità che venga assorbita aumenta. È quanto sostenuto da un gruppo di ricercatori del Mit di Boston che, proprio basandosi su questo concetto, ha sviluppato un nuovo modello di cella solare in grado di assorbire con elevata efficienza la luce su un vasto intervallo di frequenze, utilizzando un metamateriale, ovvero una sostanza con proprietà diverse da quelle esistenti in natura. La ricerca ha coinvolto anche gli scienziati della Zhejiang University e della Taiyuan University (Cina), e della University of Illinois di Urbana-Champaign.

Per ora il modello ideato dai ricercatori esiste solo a livello teorico, come frutto di un’elaborazione al computer. L’idea alla base del progetto, presentato su Nano Letters, è stata quella di realizzare un dispositivo che superasse i limiti dei materiali esistenti oggi usati per imprigionare l’energia luminosa, in grado di assorbire solo un limitato spettro di radiazione elettromagnetica e solo a determinati angoli di incidenza. Per sviluppare questo materiale i ricercatori si sono ispirati al funzionamento delle nostre orecchie, con la coclea che percepisce diverse frequenze di suono in diverse parti, ha spiegato Nicholas X. Fang del
 Department of Mechanical Engineering
del Mit, a capo dello studio.

Gli scienziati hanno quindi sviluppato un modello così costituito: una serie di strutture a forma di cono, realizzate con strati sottili di metallo alternati a un materiale dielettrico. Realizzando nel complesso strutture simili ai denti di una sega. Le simulazioni effettuate al computer hanno mostrato che un sistema così realizzato cattura la luce di lunghezze d’onda maggiori nella parte bassa (quella più larga dei coni), mentre quelle di lunghezza minore sono assorbite nella parte alta (in pratica la lunghezza d’onda assorbita corrisponde via via alla grandezza dei vari strati del cono). L’efficienza di assorbimento della radiazione elettromagnetica del film sottile (sintonizzato nell’intervallo dell’infrarosso) è arrivata fino al 95%, su un vasto intervallo di frequenze e a diversi angoli di incidenza, hanno spiegato gli scienziati.

Questo perché utilizzando un metamateriale così realizzato è possibile rallentare la luce, fino a 1/100 della sua velocità nel vuoto, aumentando quindi il tempo a contatto con la superficie e di conseguenza l’efficienza di assorbimento.

Gli scienziati sono ora al lavoro per confermare anche in laboratorio i dati ottenuti con le simulazioni al computer. Se così sarà, questa nuova configurazione potrà essere utilizzata per realizzare celle solari in grado di assorbire, e quindi sfruttare, regioni più estese dello spettro elettromagnetico. Un metamateriale del genere potrebbe essere usato anche come sensore ottico, o come produttore di radiazione, anche nella zona del visibile, realizzando così lampadine ad alta efficienza.

Riferimenti: Nano Letters   

Credits immagine: Yanxia Cui

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

13 ore fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

4 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più