“Il mondo è in riserva”

La spia è accesa e il distributore, tra l’altro, sta per chiudere. O meglio, con le parole di David Goodstein, fisico e prorettore del California Institute of Technology: “La civiltà come la conosciamo non sopravviverà a meno di trovare un modo per vivere senza i combustibili fossili”. Monito lanciato nel corso della presentazione del suo libro “Il mondo in riserva. Energia, clima, il futuro della civiltà”, tenutasi giovedì 24 giugno scorso presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) di Frascati. La crisi petrolifera attuale è per il fisico americano irreversibile. A differenza degli anni Settanta, quando le crisi erano dettate dalla “chiusura dei rubinetti” da parte dei paesi produttori di greggio, oggi la realtà è diversa: il sottosuolo serba petrolio per 1000 miliardi di barili, il mondo utilizza circa 25 miliardi di barili all’anno, e dunque possiamo andare avanti per circa 40 anni. Abbiamo chiesto a Goodstein di tracciare un budget eco-energetico del pianeta Terra e di indicare le strategie compatibili. Professor Goodstein gli altri combustibili fossili rappresentano davvero una possibile alternativa al petrolio?”Non direi. Il gas naturale potrebbe, sebbene con difficoltà, sostituire il petrolio. Ma il picco massimo di estraibilità per questo combustibile è valutato con un differenza temporale di circa 10 anni rispetto a quello del petrolio, che M. King Hubbert negli anni Cinquanta individuò intorno al 1970. anche nel caso del gas naturale quindi ci staremmo avviando verso l’esaurimento delle scorte. Per quanto riguarda il carbone, invece, sembra che, al ritmo attuale, ce ne sia abbastanza per andare avanti per centinaia di migliaia di anni. Ma queste stime sono oggetto di discussione. Inoltre sappiamo ormai che il suo utilizzo ha un forte impatto sull’ambiente. Due altre soluzioni potrebbero essere la sabbia catramosa e l’idrato di metano: solo che alla prima, dopo che viene estratta, deve essere aggiunto idrogeno perché ne venga fuori benzina, e l’idrogeno si deve estrarre dal metano. Dunque gli investimenti complessivi si rivelano ingenti. Per quanto riguarda l’idrato di metano infine non sappiamo ancora dove sia, quanto ce ne sia, né come estrarlo”.Qual è, dunque, l’alternativa ai fossili? A cosa dovrà ricorrere il mercato secondo lei?”Due sono le forme di energia su cui è possibile puntare: l’energia solare e quella nucleare. Le altre forme di energia alternativa o sono già al massimo della loro produttività oppure hanno una scarsa efficienza. Per esempio, nel mondo il 25 per cento dell’energia prodotta è idroelettrica ma non è possibile aumentare questa percentuale: le dighe sono sature e sono già state costruite ovunque. L’energia eolica, ancora in fase di decollo, invece, dà molti problemi, e probabilmente non decollerà mai. L’energia geotermica presenta problemi legati alla potenza: sono poche le zone nel mondo in cui una sorgente geotermica arriva abbastanza vicino alla superficie della Terra tanto da essere realmente utile. Ma anche per poter cominciare a sfruttare a pieno l’energia solare gli sforzi da compiere sono ancora molti: la superficie di celle solari è ancora troppo limitata e comunque sarebbe impensabile pensare di sostituire l’energia ottenuta dal petrolio con quella ottenuta dai raggi del Sole”.Certo anche la soluzione nucleare però non è facile da perseguire…”Per quanto riguarda la fissione nucleare, la gente ha paura, anche se si tratta di una tecnologia molto ben nota. Tuttavia al tasso di utilizzazione previsto le riserve di uranio durerebbero tra i 10 e i 20 anni, dunque neanche questa può essere la soluzione. Rimane la fusione nucleare. Il fenomeno della fusione fredda non è stato ancora ben delineato. È difficile quindi dire quale sarà l’uso che se ne potrà fare in futuro. Quella calda, invece, è forse la speranza migliore. Il carburante per questo tipo di energia durerebbe, infatti, molto più tempo, e se si risolvessero i problemi tecnici a essa collegati, si otterrebbe la soluzione al problema in questione. I principi scientifici per risolvere il problema dunque sono noti, ma la sfida ecologica è enorme e non abbiamo ancora cominciato ad affrontarla”.Utilizzando il nucleare si può realizzare uno sviluppo sostenibile, quindi compatibile con l’ambiente, così da rispettare i valori-obiettivo stabiliti dal Protocollo di Kyoto?”L’energia nucleare non crea anidride carbonica, quindi non rappresenta un problema per quanto stabilito a Kyoto. E’ il modo più pulito e anche più sano e più sicuro di fare energia. Però ci sono problemi, dei grossi problemi. E comunque si può immaginare di produrre energia nucleare molto più di adesso, forse non tanto quanto basta per sostituire il petrolio. Ma aiuterà”.Che dire dei danni all’ambiente o agli esseri umani?”Per l’ambiente l’energia nucleare è la migliore sorgente di energia che ci sia perché non crea alcun danno al clima. Si deve risolvere il problema delle scorie, e questo è veramente un problema. Tuttavia è di natura tecnica, e quindi si può risolvere. Fra tutti quelli che dovremmo affrontare il futuro non è certo il più difficile”.

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