Categorie: Spazio

Il nuovo razzo per esplorare l’Universo

Altro che Marte. A quanto pare, lo Space Launch System (Sls), la navicella spaziale progettata dalla Nasa per soppiantare l’ormai pensionato Space Shuttle, ci porterà ben più lontano. Come vi abbiamo raccontato, la nuova astronave costerà oltre 25 miliardi di euro e sarà accelerata da enormi razzi a combustibile liquido. Ma la vera novità, dicono alla Nasa, è l’enorme capacità di carico e trasporto di Sls rispetto al vecchio Shuttle. Si parla di ben 130 tonnellate, che consentiranno alla navicella di portare con sé sistemi di propulsione più grandi e una maggior quantità di carburante.

Cosa potremo fare, dunque, con una navicella di questa portata? Le possibilità di utilizzo sono enormi e talvolta sembrano sfiorare la fantascienza. Anzitutto, il recupero di campioni di grandi dimensioni da mete lontane come i satelliti di Giove, Saturno e Plutone. Finora, questi pianeti erano difficilmente accessibili, dal momento che le astronavi attuali, con un carico di propellente più esiguo rispetto a Sls, erano costrette a compiere lunghe manovre per farsi dare una spinta dalla gravità dei corpi che incontravano nel tragitto. Il tutto con grande dispendio di tempo prezioso: Sls, invece, ridurrà notevolmente la durata delle missioni, perché i suoi enormi sistemi di accelerazione consentiranno di prendere traiettorie più dirette.

L’aumentata capacità di carico renderà inoltre possibile portare nello spazio strumentazioni scientifiche più grandi e complesse. Per esempio, rover destinati a Venere o scudi necessari a operare nell’ambiente altamente radioattivo del sistema di Giove. O addirittura un enorme telescopio dotato di specchi di 16 metri di diametro, progettato per osservare luce ultravioletta, visibile e nel vicino infrarosso, che potrebbe localizzare e caratterizzare pianeti alieni attorno ad altre stelle. Il tutto in un unico lancio, perché non sarà più necessario dividere il bagaglio in più missioni per poi rimontarlo in orbita.

Sono anche previste, naturalmente, delle missioni con equipaggio umano: durante il 63 o Congresso Internazionale dell’Astronautica, svoltosi a Napoli all’inizio di ottobre, Jim Chilton, vicepresidente del settore esplorazione spaziale di Boeing, ha spiegato come con due soli lanci di Sls potrebbe essere possibile costruire una sorta di pompa di benzina spaziale nel punto di Lagrange tra Terra e Luna (ossia dove le forze gravitazionali dei due corpi si bilanciano). Un altro piano della Nasa prevede di montare su Sls l’Orion Multi-Purpose Crew Vehicle, un modulo progettato per ospitare un equipaggio, per raggiungere un asteroide dopo aver circumnavigato la Luna.

C’è poi chi pensa alle possibilità di business: l’azienda Bigelow ha proposto alla Nasa l’utilizzo dello Sls per la costruzione di una stazione spaziale privata da affittare ai governi per scopi di ricerca scientifica. Secondo space.com, le trattative sarebbero già iniziate: il primo viaggio di Sls dovrebbe portare in orbita quattro moduli BA330 e un’unità di propulsione. Anche il governo statunitense sembra essere molto interessato: il bagagliaio di Sls potrebbe essere utile a portare in orbita geostazionaria satelliti per le telecomunicazioni.

E infine ci sono gli scenari quasi fantascientifici: inviare nello spazio, grazie a questa immensa station-wagon, le componenti per assemblare una centrale spaziale a energia solare. Staremo a vedere.

Via: Wired.it

Credits immagine: Nasa

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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