Categorie: Società

Il Palladio del nord

Con nove mostre, conferenze e concorsi, il mondo si appresta a festeggiare il centenario della nascita di Alvar Aalto (1898- 1976), il grande maestro filandese che influenzò l’architettura del ventesimo secolo, tanto da essere definito come il “Palladio del movimento moderno”. Gli omaggi sono partiti da Helsinki, dove lo scorso 3 febbraio, ricorrenza della sua nascita, si è inaugurata una mostra in suo onore. Dal 19 febbraio al 19 maggio al Moma di New York resterà aperta invece la grande retrospettiva “Alvar Aalto: tra umanesimo e materialismo”: si potranno osservare 175 disegni, l’opera completa di cinque grandi progetti, filmati e documenti.

E in effetti la “grande mela” aveva già portato fortuna al maestro scandinavo. Proprio a New York, nel 1938, mentre partecipava con il padiglione finlandese all’Esposizione universale, gli venne riconosciuta fama internazionale. Tanto da far esclamare a uno dei suoi colleghi americani, Frank Lloyd Wright: “Alvar Aalto è un genio”.

Durante la sua lunga carriera, Aalto ha creato numerose opere in tutto il mondo; partendo prima dalla Finlandia, poi “conquistando” la Scandinavia, e sbarcando poi negli Stati Uniti e in Europa. Le sue creazioni sono espressioni di un percorso artistico che si sviluppa a partire da un inizio neoclassico, per proseguire poi con un semplice stile funzionale. Mentre i suoi lavori più importanti sono caratterizzati da aspirazioni espressive ed umaniste.

Nelle sue opere, come il sanatorio di Paimo (1928-1933), il teatro comunale di Jyaskyla, sempre in Filandia (1964), o la libreria per l’abbazia Mount Angel a Sant Benedict (Oregon 1964-70), Aalto ha cercato di equilibrare le sue influenze regionali con la cultura internazionale, amalgamando il suo gusto classico con le più avanzate concezioni moderne. E mescolando gli elementi della natura (in particolare le foreste, da lui tanto amate) con una tecnologia avanzata, sempre più standardizzata. Per questo, c’è chi ha voluto riconoscere nei suoi lavori un “razionalismo dal volto umano”. Ma Alvar Aalto è conosciuto anche come designer, per i suoi mobili innovativi, formati da una unica tavola di legno modellata, come la sedia Paimio creata nel 1931-32, o per i bicchieri decorati.

In Italia è in programma a settembre una mostra al palazzo del té di Mantova. Nella capitale scandinava si può invece visitare la Fondazione Alvar Aalto, che ha sede nel secondo atelier progettato dallo stesso architetto. E la città di Jyvaskyla, che ospita il Museo Alvaro Aalto, da lui disegnato nel 1973, ha allestito in mostra permanente tutta la documentazione raccolta sulla sua opera.

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