Categorie: Spazio

Il pianeta che è sopravvissuto

Arriverà quel momento, tra circa cinque miliardi di anni, in cui la nostra stella avrà esaurito l’idrogeno che costituisce la sua parte centrale e si contrarrà finché gli altri strati di idrogeno cadranno sull’elio incandescente, provocando l’enorme espansione della stella in una gigante rossa. La Terra verrà ‘vaporizzata’. Ma la storia potrebbe anche andare diversamente.

Secondo un articolo apparso questa settimana su Nature, un gruppo di ricerca internazionale guidato da Roberto Silvotti dell’Istituto nazionale di astrofisica di Napoli (Inaf-Osservatorio Capodimonte) ha individuato un pianeta orbitante intorno a V 391 Pegasi, una stella simile alla nostra che ha già attraversato la fase di gigante rossa ed è ora una stella subnana di tipo B. Questo pianeta, tra i più vecchi mai scoperti, è il primo ad essere stato osservato vicino a una stella tanto evoluta, la cui età è stimata intorno ai dieci miliardi di anni. Soprattutto è l’unico che sembra essere sopravvissuto alla fase di gigante rossa della sua stella, pur trovandosi a una distanza relativamente ridotta (appena 1,7 volte la distanza media della Terra dal Sole). La sua scoperta è stata quasi casuale: studiando la ciclicità dell’emissione luminosa di V 391 Pegasi, i ricercatori hanno notato delle irregolarità: i picchi di massima intensità arrivavano sulla Terra leggermente in anticipo o in ritardo (circa 5 secondi rispetto ai tempi attesi), come se la stella si spostasse in continuazione, e la luce dovesse percorrere distanze ogni volta minori o maggiori. “Sono stati necessari ben sette anni di osservazioni e calcoli per poter scartare altre ipotesi in grado di giustificare il fenomeno”, ha commentato Silvotti, “l’unica spiegazione plausibile resta la presenza di un pianeta”.

Questa scoperta accende il dibattito sulla sorte della Terra quando il Sole avrà l’età di V 391 Pegasi. Secondo Silvotti, la distanza Terra-Sole sarà allora circa una volta e mezza quella attuale, ovvero simile alla distanza tra V 391 Pegasi e il suo pianeta. Ma le due situazioni non sono comparabili, a causa, per esempio, delle differenti masse dei corpi celesti. “Quello che ci si aspetta”, conclude il l’astrofisico “è che il Sole ingloberà sia Mercurio che Venere. Verosimilmente Marte se la caverà, anche se per poco. Mentre la Terra è proprio al limite: è probabile che venga inglobata, ma non è certo”. (t. m.)

Admin

Articoli recenti

“Così insegnamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

2 giorni fa

Perché il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non verrà più prodotto?

No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…

3 giorni fa

Immergersi in un buco nero, grazie a una simulazione

Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…

5 giorni fa

Una modifica al paradosso di Schrödinger per conciliare quantistica e relatività

Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…

6 giorni fa

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

1 settimana fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più