Il potere delle idee

Capitale umano ed economico. Questi i fattori che determinano il successo monetario di un brevetto. Lo evidenzia uno studio presentato oggi all’Università Luigi Bocconi di Milano, durante il congresso annuale della European Economic Association (Eea), e in corso di pubblicazione sulla rivista European Management Review.

Il gruppo di ricercatori, composto da Alfonso Gambardella dell’Università Bocconi, Dietmar Harhoff dell’Università di Monaco e Bart Verspagen della Eindovhen University of Technology, ha considerato oltre 9mila brevetti depositati da circa 27mila inventori francesi, tedeschi, italiani, olandesi, spagnoli e britannici, nell’ambito del progetto europeo PatVal-EU. Gli studiosi hanno analizzato l’organizzazione che aveva promosso il brevetto, gli sviluppatori, l’ambiente competitivo, l’invenzione in sé e il luogo in cui era stata sviluppata.

“Il valore economico delle invenzioni non è distribuito uniformemente” afferma Gambardella. La maggior parte delle idee tradotte in brevetto, infatti, non avrebbe garantito un grande ritorno monetario. Ma le poche che lo hanno ottenuto, sono state sviluppate dagli inventori più efficaci, quelli che già in passato hanno presentato altre invenzioni. Oltre al talento inventivo, il finanziamento ottenuto per sviluppare l’idea sarebbe fondamentale per il successo. “Evidenza”, sottolinea Gambardella, “cui dovrebbe corrispondere un’adeguata politica economica: per ottenere un guadagno, si deve investire in ricerca e sviluppo”.E questo, secondo lo studio, indipendentemente dalle dimensioni, dal tipo (pubblico o privato), e dalla struttura organizzativa dell’ente finanziatore. (a.g.)

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