Categorie: Spazio

Il primo videoclip in orbita. Con David Bowie

Oltre che un grande astronauta si era rivelato anche un brillante comunicatore. E ora il capitano Chris Hadfield, canadese classe ’59, si è addirittura superato. Ha detto addio alla Stazione spaziale internazionale – che lascerà domani per essere presto rimpiazzato dal nostro Luca Parmitano, sulla copertina di Wired – ed è entrato nel guinness dei primati come autore del primo videoclip musicale girato nello Spazio. No, Hadfield non si è esibito sulle note di Gentleman, né scatenato con il passo dell’Harlem Shake. Fortunatamente, aggiungiamo noi. Perché il pezzo scelto dal comandante – che in questi mesi in orbita ci aveva già divertito con i suoi video sull’apertura di una lattina sul fondo dell’oceano o sul proprio orologio fluttuante, come aveva fatto Paolo Nespoli – è di tutt’altro spessore simbolico. Si tratta di Space Oddity, pubblicata da David Bowie l’11 luglio 1969 e diventata ormai una pietra miliare nella storia della musica.

E, dobbiamo ammettere, Hadfield ha colpito nel segno. “Con deferenza per il genio di Bowie, ecco Space Oddity, registrata sulla Stazione. Un ultimo sguardo sul mondo”, ha twittato domenica sera il comandante, subito dopo aver pubblicato il suo video su YouTube. Indubbiamente si tratta dell’interpretazione più letterale della canzone del Duca Bianco, ambientata proprio nello spazio. Sulle note di David Bowie, Hadfield contempla malinconico la Terra (“Planet Earth is blue / And there’s nothing I can do”), pizzica la chitarra a gravità zero (“And I’m floating in a most peculiar way / And the stars look very different today”) e si prepara serenamente al ritorno (“Though I’m past one hundred thousand miles / I’m feeling very still / And I think my spaceship knows which way to go”). E guardando e riguardando il video di quest’ometto baffuto che suona guardandoci dall’alto di 400 chilometri, ci viene da pensare che davvero, come ha suggerito uno dei tanti commentatori, “You sir win the Internet”.

Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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