Il profilo di Toumaï

Una ricostruzione virtuale del più antico teschio di ominide mai ritrovato. È ciò che ha realizzato Christoph Zollikofer, dell’Università di Zurigo, che ha scannerizzato e ricostruito completamente il teschio ribattezzato Toumaï e riesumato nel 2002 da Michel Brunet dell’Università di Poitiers. Questo reperto risale a 7 milioni di anni fa, ma alcuni antropologi hanno sollevato il dubbio sulla sua classificazione come ominide, convinti si tratti di un esemplare di gorilla. Il dibattito fa un passo avanti grazie al lavoro di Zollikofer, che è riuscito a riparare virtualmente rotture e mancanze grazie alla tomografia computerizzata (CT) ad alta risoluzione. L’analisi del foramen magnum, ovvero la cavità alla base del teschio attraverso la quale passa la colonna vertebrale, indica che il collo era orientato verso il basso e non all’indietro come per le scimmie, suggerendo quindi che il teschio appartiene ad un ominide e che esso camminava in posizione eretta. Alcuni osservano che i muscoli del collo sembrano risultare troppo massicci per non essere di una scimmia; la comunità scientifica non la considera però una nota rilevante e festeggia il ritrovamento del teschio del più vecchio bipede del mondo. (m.d.b.)

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