Il ratto delle Valchirie?

Sono tutti maschi e appartenenti alla stessa popolazione le vittime di una strage avvenuta nella Germania Sud Occidentale, circa 7000 anni fa. Tra i resti della fossa sepolcrale di Talheim, già noti dagli anni Ottanta, si trovano infatti quelli di alcuni individui che in vita sarebbero appartenuti a una stessa tribù. Nulla di particolare, se non per il fatto che sono esclusivamente uomini e bambini, tutti assassinati nel medesimo modo. Le relazioni tra gli individui sono state stabilite grazie a nuove analisi sugli isotopi dei denti, condotte dall’antropologo Alex Bentley della Durham University. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Antiquity: secondo gli autori, le donne sarebbero state risparmiate e la loro cattura potrebbe essere stata la causa dell’attacco.

Gli scheletri della fossa sepolcrale sono 34. I differenti tipi di isotopi presenti nei loro denti hanno dimostrato che gli individui appartenevano a tre gruppi distinti: uno autoctono, uno rappresentato da pastori-mandriani e un altro da una famiglia di origine non locale (un uomo, una donna e due bambini). Tutti gli scheletri presentano segni di buchi sulla parte sinistra del cranio. Secondo i ricercatori questo indicherebbe una vera e propria esecuzione portata a termine con un colpo d’ascia sulla testa. Le donne autoctone, invece, sarebbero state catturate vive.

“Sembra che questa comunità sia stata presa di mira, come può accadere in una faida tra gruppi rivali”, spiega Bentley, “ed è possibile che la ragione principale dell’attacco siano state proprio le donne. Per gruppi numericamente esigui, infatti, era di cruciale importanza poter assicurare la discendenza”. (f.g.)

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