Che cosa determina la vita o la morte dei neuroni coinvolti in un ictus cerebrale? I ricercatori delle Università di Heidelberg e Ulm, in Germania, e dello European Molecular Biology Laboratory (Embl) di Monterotondo, in uno studio apparso su Nature Medicine, hanno fatto luce sui meccanismi cellulari dell’ictus, individuando un interruttore molecolare che ha un ruolo decisivo nel destino dei neuroni. L’ischemia cerebrale può provocare paralisi articolare, danni neurologici di varia entità, fino alla morte, ed è dovuta all’interruzione del flusso sanguigno ai neuroni. La mancanza di ossigeno determina una serie di eventi a cascata nella cellula nervosa. Ma finora non erano chiari i meccanismi alla base delle reazioni dei neuroni all’evento. Gli studiosi hanno scoperto e indagato nel dettaglio l’attivazione a livello neuronale di un complesso sistema di segnali, chiamato NF-KB, regolato dalla proteina IKK2. Per far questo, hanno manipolato geneticamente dei topi, in modo da poter accendere e spegnere a piacimento IKK2 e osservare i danni neurologici in funzione dell’attività della proteina. Quando l’interruttore molecolare è “acceso”, il sistema di segnali NF-KB si attiva e i neuroni colpiti dall’ictus sono destinati a morire rapidamente. Al contrario, se l’interruttore è “spento”, il segnale non si mette in moto, prevenendo la morte cellulare e predisponendo i neuroni al recupero. La scoperta, oltre a migliorare la comprensione del fenomeno a livello molecolare, apre la possibilità a terapie post-traumatiche. Infatti, la proteina IKK2 ha effetti protettivi anche a distanza di alcune ore dall’ictus. (a.p.)
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