Il supercomputer parla italiano

    Si chiama APENext ed è italiano il supercomputer più potente d’Europa e tra i più potenti al mondo. È stato presentato oggi a Roma, nelle sale dell’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) che l’ha progettato e prodotto insieme al Gruppo Eurotech. APENext è il successore di una generazione di calcolatori – APE1, APE100, APEmille i precedenti – concepiti per ricostruire l’attività delle particelle quark. E non solo si tratta di uno dei supercomputer più potenti al mondo (12 mila miliardi di operazioni al secondo): ha il vantaggio di avere dimensioni ridotte (può essere contenuto in una normale sala da calcolo, anziché richiedere centinaia di metri quadrati di superficie) e consuma meno energia rispetto agli altri supercomputer della stessa potenza. “La collaborazione tra l’Infn ed Eurotech è stata fondamentale per la realizzazione del progetto”, afferma Roberto Petronzio, presidente dell’Infn, “ed è un esempio di come la ricerca e l’industria italiana, quando collaborano attivamente, possano competere per vincere in Europa e nel mondo, favorendo la capacità di innovazione, con importanti ricadute industriali”. Il progetto APENext ha radici saldamente italiane ed è il risultato di uno sviluppo e di una complessa opera di ottimizzazione e ingegnerizzazione che ha visto il coinvolgimento dell’Infn e di Eurotech. I ricercatori delle sedi di Roma, Ferrara, Pisa e Milano dell’Infn, con il supporto dell’istituto tedesco per la ricerca sulla fisica ad alta energia e le particelle elementari Desy (Berlino e Bielefeld) e dell’Università di Parigi, hanno definito i concetti architetturali di base e realizzato gli elementi circuitali principali che compongono il supercomputer APENext. Le cui prime installazioni avverranno in Italia e sono previste entro i primi sei mesi del 2005. (i.l.c.)

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