Il toro concede il bis

Clonare un animale di piccola taglia è già un’impresa notevole, clonarlo da un clone aumenta le difficoltà, ma c’è chi non si accontenta: è un gruppo di ricercatori giapponesi del Prefectural cattle breeding development institute, che afferma di avere clonato un toro da un clone di vitello. Dal cucciolo di appena 4 mesi, i ricercatori hanno prelevato il materiale genetico che è stato prima impiantato in un ovulo non fecondato e poi fatto crescere in un ventre artificiale. Il risultato finale è stato un nuovo vitello di circa 45 chili. Che però nasce già vecchio, almeno dal punto di vista della funzionalità delle sue cellule. Il precoce invecchiamento dei tessuti clonati, infatti, è stato uno dei primi problemi individuati anche in Dolly, il primo clone realizzato. Principali responsabili i suoi telomeri, cioè le strisce di proteine e acidi nucleici che ricoprono la parte terminale dei cromosomi e che conservano tutte le informazioni genetiche del genitore, età compresa. Questo significa che i tessuti degli animali clonati difficilmente possono essere utilizzati come “pezzi di ricambio” nei trapianti. Nessun problema invece per la produzione di carni di migliore qualità e di medicinali. (p.c.)

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