Il troppo stroppia

Da circa vent’anni è in corso la sperimentazione di pannelli fotovoltaici costruiti con materiali organici (Osc), che potenzialmente presentano diversi vantaggi rispetto alle note celle solari a silicio.
A partire dal Duemila, il numero di pubblicazioni scientifiche a riguardo si è moltiplicato esponenzialmente, fino ad aumentare del 65 per cento ogni anno. Secondo un articolo pubblicato sull’ultimo numero di Elsevier’s Materials Today, la principale rivista sulla ricerca nel campo della scienza dei materiali avanzati, un’attenzione di tale portata potrebbe anche avere risvolti controproducenti per il successo di questo settore.

Molti dei lavori scientifici, afferma nell’articolo Gilles Dennler della società austriaca Konarka Austria GmbH, sarebbero pubblicati con il principale intento di lanciare notizie sensazionalistiche sull’efficienza record di questi materiali e non terrebbero conto di dati oggettivamente confermati. Il successo editoriale è di per sé un segnale positivo ma, con questi presupposti, potrebbe portare a una perdita di credibilità del settore nei confronti della comunità e danneggiare la sua ‘reputazione’. I pannelli a Osc sono potenzialmente economici e facili da costruire a confronto delle tradizionali celle a silicio, ma presentano ancora alcuni limiti soprattutto in fatto di efficienza, ovvero il rapporto tra la radiazione solare incidente e la potenza erogata dalla cella, espresse in chilowattora per metro quadro, che, nel migliore dei casi (nelle celle a silicio monocristallino) è del 13 per cento. Perché queste tecnologie alternative al silicio siano competitive, inoltre, devono garantire la stessa efficienza in condizioni di lavoro ambientali (non solo di laboratorio, dove quelle al silicio possono raggiungere un’efficienza del 20 per cento) e di mantenerla nel tempo: al momento, infatti, i moduli in commercio assicurano un’efficienza stabile per 25 anni.

I risultati ottenuti per gli Osc, affermano gli autori, devono essere confermati con prove rispondenti a uno specifico protocollo. Maggiore cautela, quindi, nel diffondere notizie eccessivamente ottimistiche, soprattutto da parte degli editori, che dovrebbero dare priorità all’attendibilità e all’oggettività dei dati. (s.s.)

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