Il vertice finisce, la fame resta

Si è chiuso oggi a Roma il Vertice Mondiale sull’Alimentazione. Il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, ha ringraziato tutti i partecipanti per aver dato a 800 milioni di persone affamate “una speranza per un futuro migliore”. Il discorso conclusivo è stato tenuto dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, che ha promesso “ogni mese un progetto concreto in un paese in via di sviluppo”, e ha affermato che gli aiuti dovranno essere pari allo 0,7 per cento del Pil dei Paesi ricchi. Berlusconi ha inoltre respinto le critiche di chi ha messo in dubbio l’utilità del vertice a causa dell’assenza dei leader di governo occidentali. Ha concluso i suoi lavori anche il forum delle Ong che ha tirato le somme di cinque giorni di convegni e workshop. Gli oltre 600 delegati hanno riassunto i loro obiettivi nel documento finale “Food sovereignty: an Action Agenda”. Al primo posto restano prioritarie le battaglie per il riconoscimento dei fondamentali diritti al cibo, all’accesso all’acqua e alla terra. Inoltre, la creazione di un forum internazionale permanente sulla sovranità alimentare sarà un passo concreto per sviluppare precise azioni di pressione nella lotta alla fame e contro la diffusione incontrollata delle biotecnologie. Alla Plenaria, introdotta dal presidente dell’associazione delle Ong italiane Sergio Marelli, era presente anche Henri Carsalade, assistente del direttore generale della Fao che è stato spettatore, tra l’altro, della denuncia di una cittadina curda per l’indifferenza dell’Onu verso la condizione del suo popolo. (f.u.)

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