Il web sciopera

Dodici ore senza Twitpic, Mozilla, Reddit, WordPress e addirittura 24 senza Wikipedia (versione inglese). E non sarà a causa di un qualche problema tecnico, ma di un vero e proprio sciopero della Rete. O, per lo meno, di alcuni dei suoi principali protagonisti. Accadrà il 18 gennaio, si chiama Sopastrike e sarà un segno di protesta contro due proposte legislative in discussione al Congresso degli Stati Uniti: uno alla Camera, Stop Online Piracy Act (SOPA), di matrice repubblicana, l’altro proposto invece da senatori democratici,il PROTECT IP Act (PIPA) (le proposte sono descritte dal movimento sopastrike nel video).

Entrambe hanno come obiettivo principe quello di contrastare la pirateria on line e la diffusione nella rete di contenuti, soprattutto film, canzoni, video musicali, episodi di serie televisive, in barba ai diritti d’autore. E sono spalleggiate da studios cinematografici, emittenti televisive, etichette discografiche. Se approvate, queste due leggi permetterebbero ai titolari di copyright di agire “direttamente” non solo contro portali e piattaforme dedicati alla condivisione illegale di file, ma anche contro social network, siti di streaming, blog e motori di ricerca che pubblichino un link a un sito sospettato di condividere contenuti protetti senza permesso. Inoltre, come spiega la BBC, metterebbe fuori legge anche tutti quei siti che spiegano come accedere a siti bloccati dal provvedimento.

“Agire direttamente” vuol dire richiedere un’ordinanza di tribunale – anche sulla base di poche prove consistenti, secondo i detrattori delle due leggi. Una volta notificata, questa ordinanza permetterebbe al dipartimento di Giustizia di ordinare a Google di bloccare l’indicizzazione di un sito, o a Paypal di non autorizzare pagamenti verso di esso, per fare due esempi. Inoltre, i responsabili del sito sarebbero immediatamente coinvolti in azioni legali costose. Tra le altre contromisure previste, c’era anche il filtraggio del Domain name system ovvero la richiesta agli Internet Service providers di bloccare immediatamente il sito sotto osservazione. Questo provvedimento è stato eliminato dalla legge Sopa in seguito all’ondata di proteste. Queste azioni assomigliano, secondo ai detrattori, a quelle intraprese normalmente in paesi come Iran o Cina, dove Internet non è libero.

Secondo NetCoalition – la rete composta da piattaforme come Google, Amazon, Paypal, Expedia, che non parteciperà allo sciopero ma sta ragionando su forme alternative di protesta – se approvate, queste leggi porterebbero alla morte dei social media, alla riduzione di investimenti nel settore delle tecnologie informatiche e a un crollo nell’innovazione nel settore, scoraggiando tutti i giovani imprenditori non in grado di andare in contro a grandi battaglie legali. Inoltre, spiega sempre NetCoalition, costringerebbero i responsabili di blog, social network e di ogni sito che consenta commenti e risposte a controllare in anticipo ogni singolo commento prima di consentirne la pubblicazione.

La stessa Casa Bianca, in un comunicato stampa ufficiale, ha negato il supporto ai due provvedimenti, pur riconoscendo l’importanza di combattere la pirateria online (scatenando, tra l’altro, le ire di Rupert Murdoch): “Anche se crediamo che la pirateria online perpetrata da siti stranieri sia un problema serio, che richiede una serie risposta legislativa, non supporteremo una legge che riduce la libertà di espressione, aumenti i rischi per la cybersicurezza, o che mini la dinamicità e l’innovazione della Rete globale”. “Invitiamo tutte le parti in causa”, prosegue il comunicato, “a lavorare in concerto per adottare misure volontarie e pratiche atte a ridurre la pirateria online”.

Dopo questa dichiarazione, in queste ore i senatori e i rappresentanti alla camera sostenitori delle due leggi stanno valutando l’ipotesi di rimandare la discussione o di apportare modifiche ai documenti presentati. Lo sciopero, tuttavia, prosegue e dalle sei di mattina (ora italiana) del 18 gennaio e per le successive 24 ore Wikipedia in lingua inglese non sarà accessibile, ma mostrerà una schermata nera. Per chi volesse seguire meglio la vicenda e capire le posizioni dei sostenitori e dei detrattori delle leggi può rivolgersi a Twitter cercando, per esempio, le seguenti hashtag: #sopa, #pipa, # sopastrike, o seguendo il profilo @fightfortheftr .Oppure si può guardare questo video in cui alcuni sostenitori e detrattori dei provvedimenti come il vicepresidente esecutivo della Nbc Universal, Richard Cotton (favorevole), e il cofondatore di Reddit, Alexis Ohanian (contrario), si confrontano sulla questione. 

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