Cosa succederebbe nel caso in cui un asteroide stesse per colpirci nel giro di poco tempo? Per capirlo, programmare piani d’azioni, coordinare le risposte a livello istituzionale, governativo e locale gli scienziati ogni due anni si incontrano e simulano l’impatto di un asteroide. Ragionando e prendendo decisioni giorno per giorno. Per la prima volta anche il pubblico potrà seguire passo passo il piano d’azione, grazie all‘Agenzia spaziale europea (Esa), che sui social mostrerà passo passo le operazioni da compiere nel caso di un possibile impatto con un asteroide. Le simulazioni avverranno nel corso della 2019 Planetary Defence Conference, in programma a Washington DC da oggi, 29 aprile, al 3 maggio. Sui social per non perdersi l’evento invece sintonizzatevi sui canali dell’Esa, a cominciare da Twitter (@esaoperations).
Anche se infatti notizie di asteroidi che sfiorano la Terra abbondano, scrivono dalla Nasa, il lavoro per la protezione dai potenziali rischi derivanti dall’impatto con un Neo (near Earth-object, asteroidi o comete che si trovano entro 50 milioni di km dalla Terra) rimangono per lo più nascosti. O meglio lo erano fino a oggi, quando nel corso dell’evento che mette allo stesso tavolo agenzie spaziali, istituzioni e organizzazioni scientifiche il team social dell’Esa condividerà live i passi delle simulazioni di un possibile impatto con gli asteroidi. Circa 20 mila quelli che si trovano nelle vicinanze della Terra, una lista in continuo aggiornamento, con 150 new entry ogni mese, ricordano dall’agenzia.
Lo scenario completamente fittizio di partenza per la prossima simulazione è questo: lo scorso 26 marzo è stato scoperto un nuovo asteroide, 2019 PDC, di cui si sa molto poco, ma che è stato classificato come un oggetto potenzialmente pericoloso. Grande intorno ai 100-300 metri, secondo i sistemi di sorveglianza dell’Esa e della Nasa l’asteroide potrebbe colpire la terra il 29 aprile 2027. Probabilità di impatto 1 su 50 mila al momento della scoperta, 1 su 100 all’inizio della conferenza. Cosa fare, come gestire l’emergenza?
Scoprilo su Twitter, sul canale dell’Esa, sulla pagina Facebook dell’agenzia spaziale e seguendo l’hashtag
#PlanetaryDefensee, dal 29 aprile al 3 maggio.
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Tutti questi sforzi scientifici senz'altro porteranno qualche reale vantaggio sulla terra, per fortuna a spronare gli studiosi sono fantasie che in qualche modo si risolvono in realtà fosse anche solo il10% grazie