“La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima è che credono nella libertà di espressione”. Così recita il nuovo slogan della campagna lanciata dall’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti sui mezzi pubblici di Genova. Ricevuto il via libera della concessionaria degli spazi pubblicitari, che aveva censurato il precedente messaggio, i nuovi ateobus dovrebbero essere presto in circolazione per le via della città ligure. «Dopo tutto l’inatteso bailamme per i vecchi ateobus, – spiega Raffaele Càrcano, segretario generale dell’Uaar – volevamo lanciare un altro messaggio: volevamo dire che, tra gli italiani, uno su sette è ateo o agnostico, anche se politici, media e aziende municipalizzate non ne tengono conto. La nostra è una campagna per la loro visibilità, perché più visibilità significa meno discriminazione e più rispetto».
I vecchi ateobus, che avrebbero dovuto sfilare per la città dicendo che Dio non esiste, sono stati bloccati dalla concessionaria IGP Decaux che li ha ritenuti lesivi delle convinzioni religiose. Ma la Uaar non lo ha abbandonato. Su Facebook ha raccolto oltre 4.000 sostenitori e un fondo di 23 000 euro di donazioni per lanciare gli ateobus con il vecchio slogan (“La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno” ) in altre città. «Non desistiamo perché è in gioco la libertà di espressione: – insiste Carcano – dobbiamo ribadire che, per la nostra Costituzione, credenti e non credenti hanno gli stessi diritti, compreso quello di dire “Dio c’è” o “Dio non c’è”».
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