Gli studi condotti sugli animali sono diminuiti del 30 per cento negli ultimi 30 anni. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Veterinary Report e condotto da Hans-Erik Carlsson dell’università di Uppsala, in Svezia, che ha passato al setaccio 3mila ricerche pubblicate su riviste biomediche. Carlsson ha riscontrato una sempre maggiore diffusione di metodi di analisi alternativi, come gli esperimenti sulle cellule coltivate o i modelli realizzati al computer. Dallo studio emerge quindi che la comunità scientifica internazionale sta effettivamente adottando i principi delle “tre R” (replacement, reduction, refinement, ovvero sostituzione, riduzione, perfezionamento) rispetto agli esperimenti sugli animali. (p.s.)
Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…
Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…
No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…
Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più