In Italia la scienza va a ribasso

Fughe di cervelli, scarsità di risorse, disoccupazione intellettuale e nepotismo. E’ questa la situazione del sistema scientifico in Italia fotografata dall’ultimo rapporto Censis. Nonostante le recenti scoperte nel campo della genetica abbiano mobilitato ingenti finanziamenti – 150 mila miliardi di lire a livello mondiale e sette mila miliardi in Italia – la situazione nel nostro paese non è per nulla confortante. I dati, infatti, mettono in evidenza le mancanze italiane in termini di risorse e performance. La spesa totale per ricerca e sviluppo è pari all’1,05 per cento del prodotto interno lordo (Pil). Contro il valore medio del 2,23 per cento degli altri paesi europei. La spesa per la ricerca nelle imprese è pari allo 0,57 per cento del Pil, contro l’1,54 per cento del resto d’Europa. Estremamente basso anche il numero dei ricercatori, rispetto a paesi come Finlandia, Stati Uniti, Giappone, Francia e Germania. Per non parlare poi dei risultati scientifici: la domanda di brevetti risulta pari all’1,2 per cento, contro una media del 5,3 per cento a livello europeo. E, infine, per gli articoli scientifici e tecnici, l’Italia dimostra la peggiore performance nell’ambito dei paesi considerati. (r.p.)

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