Quando cellule di difesa attaccano l’organismo stesso che le produce si ha una risposta autoimmune. Questa mpedisce la nascita di progenie vitale e, secondo i biologi vegetali del Max Planck Institute e dell’Università della Carolina del Nord, potrebbe costituire un ostacolo allo sviluppo di una nuova specie. Lo studio è stato condotto incrociando centinaia di specie diverse di Arabidopsis thaliana, una piantina considerata un organismo modello per le specie vegetali, e i risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero di Plos Biology.
Durante l’analisi di alcune foto di ibridi di Arabidopsis, Jeff Dangl, uno degli autori dello studio, ha notato che alcuni esemplari sembravano avere le caratteristiche tipiche dei mutanti autoimmuni. Partendo da queste prime osservazioni, i ricercatori hanno incrociato 280 ceppi differenti di Arabidopsis in 881 combinazioni diverse. Il 2 per cento di questi incroci ha dato luogo a piante che, nonostante non presentassero alterazioni genetiche e discendessero da esemplari sani, avevano poche foglie e morivano dopo poco essere spuntate. Nelle piantine ‘moribonde’ i ricercatori hanno però trovato espresso un gruppo di mille geni caratteristici delle reazioni alle infezioni e delle risposte autoimmuni. Secondo gli autori dell’articolo, questo fenomeno costituirebbe la barriera riproduttiva tra alcuni ibridi.
“Se due esemplari sani non riescono più a produrre progenie vitale, sono probabilmente sulla strada della speciazione. Questo potrebbe essere uno dei primi eventi che porta alla nascita di una nuova specie”, ha spiegato Dangl, ipotizzando che il meccanismo potrebbe riguardare anche gli animali.(s.m.)
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