Categorie: Salute

Vitamina C, echinacea e zinco funzionano davvero contro l’influenza?

Quante volte abbiamo sentito le parole influenza e rimedi naturali nella stessa frase? Ad esempio ci siamo sentiti dire di assumere più vitamina C durante l’inverno per prevenire, appunto, influenza e raffreddore? In realtà, il suo utilizzo e quello di altri rimedi “naturali” a scopo preventivo non poggia su solide basi scientifiche. Il National Center for Complementary and Integrative Health (Nih) statunitense ha addirittura dedicato un’intera pagina web a questo tema: vediamo quali fra quelli più comunemente usati hanno davvero un’utilità per l’attenuazione di alcuni sintomi e quali, invece, non hanno effetti dimostrabili scientificamente.


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La vitamina C

Per quanto essenziale al buon funzionamento del nostro organismo, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino l’utilità della vitamina C nel prevenire l’influenza o il raffreddore. Secondo alcuni studi, il suo regolare consumo sembra invece contribuire, anche se solo modestamente, ad attenuare alcuni dei sintomi influenzali, ma non se assunta dopo aver già sviluppato la malattia. Inoltre, la vitamina C costituisce una componente essenziale della nostra dieta, dato che il nostro corpo non è in grado di produrla in modo indipendente: in passato, durante le lunghe traversate in mare senza pause sulla terra ferma, i marinai sviluppavano spesso una patologia detta scorbuto, molto pericolosa e dovuta proprio alla carenza di vitamina C (legata all’esaurimento delle scorte di cibi freschi che la contengono).

Lo zinco

Secondo una meta-analisi del 2015 (ovvero un’analisi di articoli scientifici precedentemente pubblicati), l’assunzione di zinco per via orale entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi e per un periodo che sia inferiore alle due settimane può aiutare a ridurre la durata di alcuni sintomi influenzali come la congestione nasale, il mal di gola, la raucedine, la tosse e i dolori muscolari. Non sembra invece avere effetti su altri sintomi come febbre e mal di testa. Per quanto riguarda i possibili effetti collaterali della somministrazione orale, non ne vengono menzionati di gravi, ma la sua assunzione prolungata potrebbe causare sintomi gastrointestinali come nausea e, se assunto in dosi eccessive, anche la carenza di rame. Può inoltre interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci come gli antibiotici. L’Nih sconsiglia infine la somministrazione intranasale di zinco dato che sembra poter causare la perdita (anche irreversibile) dell’olfatto. 

L’echinacea

Si tratta di una pianta utilizzata per la preparazione di prodotti molto diversi fra loro, a seconda soprattutto delle parti che vengono usate. Sempre secondo una meta-analisi, questa pubblicata nel 2012, gli studi disponibili in letteratura mostrano risultati poco chiari o contraddittori in merito all’efficacia di queste preparazioni nella prevenzione o nel trattamento delle sindromi influenzali. L’Nih sottolinea anche che pochi studi si sono focalizzati sulla somministrazione di echinacea ai bambini, e quei pochi mostrano risultati discordanti. Non sono noti particolari effetti avversi sviluppati a seguito della sua assunzione, anche se alcune persone (specialmente i bambini) possono sviluppare reazioni allergiche come eruzioni cutanee.

I probiotici

Alcuni studi suggeriscono che l’assunzione combinata di probiotici e vitamina C può aiutare a prevenire l’infezione delle alte vie respiratorie specialmente nei bambini in età prescolastica, ma secondo l’Nih questi risultati presentano delle limitazioni. Per “probiotici” si intendono quei microrganismi non patogeni che svolgono importanti funzioni all’interno del nostro organismo, dove sono normalmente presenti. È la cosiddetta “flora batterica”, che ci aiuta ad esempio a combattere alcune infezioni (provocate da agenti invece patogeni). L’Nih invita soprattutto le persone con gravi problemi di salute a consultare il proprio medico prima della loro assunzione.

I consigli degli esperti

Per prevenire l’influenza, quindi, i vaccini rimangono il mezzo più efficace e anche se il numero di contagi fra gli adulti sembra iniziare a diminuire, gli esperti continuano a consigliare la vaccinazione per tutta la durata della stagione influenzale. Insieme ai vaccini, l’osservazione di buone regole igieniche, valide per limitare la trasmissione e la diffusione di qualsiasi agente infettivo, costituisce un altro valido aiuto.

Via: Wired.it

Credits immagine: Annemarie Grudën su Unsplash

Sara Carmignani

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