L’intelligenza artificiale per studiare le transizioni di fase

Se fossimo dei fisici potremmo chiederci: come può un computer distinguere la fase ordinata di un ferromagnete dalla sua fase disordinata? E anche se non siamo tutti dei fisici, ora sappiamo la risposta: allo stesso modo in cui distingue un gattino da un pinguino, cioè impara da migliaia di immagini attraverso un semplice algoritmo.

Questa è stata l’intuizione di Juan Carrasquilla e Roger Melko, ricercatori del Perimeter Institute for Theoretical Physics di Waterloo in Canada, che hanno applicato con successo le reti neurali standard dell’intelligenza artificiale alla fisica della materia. Il loro lavoro, pubblicato sulla rivista Nature Physics, lega in modo ancora più stretto la fisica teorica alle tecnologie di intelligenza artificiale.

“Abbiamo preso la stessa rete neurale che riconosce le cifre scritte a mano [sulle buste postali o sugli assegni] e abbiamo sottoposto ai nostri computer immagini delle diverse fasi [della materia]”, spiega Melko, che ha vinto nel 2016 la Medaglia Herzberg dalla Canadian Association of Physicists, come riconoscimento per i suoi meriti scientifici.

Carrasquilla e Melko hanno utilizzato TensorFlow di Google, una libreria di software opensource per il machine learning, applicandolo ai sistemi fisici. E per il programma è stato semplice, come lo era stato (apparentemente) battere il campione del mondo nel gioco del Go.

È bastato fornire al supercomputer dell’Università di Waterloo una quantità impressionante di dati e di immagini – frutto di decenni di ricerca sperimentale e di simulazioni – accumulate negli archivi del Perimeter Institute, e la macchina ha imparato a distinguere tra i diversi stati della materia e a riconoscerne anche le transizioni da una fase all’altra.

La ricerca ha riscosso incredibile successo nella comunità scientifica già prima della pubblicazione ufficiale, avvenuta il 13 febbraio. Molti altri progetti si stanno basando sull’intuizione dei due ricercatori del Perimeter: studi che spaziano dal concetto dell’entanglement quantistico all’analisi delle conformazioni delle proteine e del dna.

Il lavoro di Carrasquilla e Melko, a detta degli esperti, avrà un impatto pratico in moltissimi campi e discipline. Lo stesso Melko sta sperimentando le potenzialità dello strumento per studiare come e quando si ripiegano i polimeri. Ma la curiosità del ricercatore non si è certo placata: il prossimo passo sarà capire se questa semplice rete neurale di un paio di megabyte sarà in grado di rappresentare una funzione d’onda quantistica.

Via: Wired.it

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

13 ore fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

4 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più