Quasi in sordina, all’ombra di una delle più discusse elezioni presidenziali nella storia degli Stati Uniti, lo scorso 8 novembre alcuni stati dell’unione hanno votato anche per una ragione diversa: legalizzare e regolamentare il consumo di cannabis.
Che si trattasse di consumo ricreativo come in California, o terapeutico, come in Florida, North Dakota e Arkansas, la decisione degli americani in ogni caso ha portato a più di 25 gli stati che hanno scelto un approccio soft verso la marijuana. E in un simile scenario (che prima o poi potrebbe riguardare anche il nostro paese, nel caso venisse approvata la proposta di legge ferma in parlamento), si fa sempre più attuale la necessità di indagare i possibili ambiti terapeutici in cui questa sostanza potrebbe trovare applicazione, e quelli in cui è meglio evitarla.
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