La fabbrica del sangue

Produrre in vitro cellule indifferenziate staminali del sangue, più precisamente globuli bianchi monocitari. Così da poter indurre in futuro la prolifreazione e la differenziazione di cellule primitive e creare così in laboratorio una specie di “fabbrica del sanguie”. È quello che sono riusciti a fare dei ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità guidati da Cesare Peschle, direttore del dipartimento di Ematologia e Oncologia in collaborazione con alcuni colleghi dell’Università di Perugia.

Il trattamento molecolare che permette la produzione di queste cellule, come descrivono i ricercatori italiani in un articolo pubblicato su Nature Cell Biology, si basa su alcuni micro-RNA (miR-17-5p, miR-20a, miR-106a), in particolare sui relativi inibitori (anti-microRNA):  “L’identificazione e l’utilizzo di questi microRna, e dei rispettivi ‘anti-microRna’ rappresenta una sorta di ‘interruttore molecolare’ in grado di pilotare la proliferazione e differenziazione delle cellule primitive: sia impedendo loro di differenziarsi al fine di ottenere l’espansione delle cellule staminali, sia invece inducendo la loro differenziazione terminale al fine di ottenere una produzione massiva di cellule del sangue circolante”,  ha dichiarato Enrico Garaci, presidente dell’Iss.

Lo studio pubblicato oggi rivaluta l’importanza di un’altra ricerca svolta dallo stesso laboratorio, apparsa nel dicembre 2005 su Proceedings of the National Academy of Science, in cui veniva dimostrata la possibilità di pilotare in vitro la produzione di globuli rossi o di cellule primitive staminali, rispettivamente attraverso il trattamento con i miR-221/222 o gli anti-miR corrispondenti.

“Finora, non era possibile produrre in laboratorio cellule del sangue ad uso trasfusionale e cellule staminali per il trapianto”, ha spiegato Peschle. “Nessuno era riuscito cioè a guidare le cellule primitive verso un’attività proliferativa senza differenziamento – per la espansione delle cellule staminali -, o viceversa verso un’attività proliferativa assai marcata ed associata a differenziazione terminale – per la produzione massiva di cellule del sangue”. E vista la cronica carenza di sangue per le trasfusioni da una parte e, dall’altra la necessità di espandere in laboratorio le cellule staminali del sangue da utilizzare successivamente a fini di trapianto, per esempio nel caso delle cellule staminali di cordone ombelicale da trapiantare in pazienti adulti, la scoperta italiana apre una strada molto promettente. (l.g.)

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