Interessanti risultati dagli esperimenti condotti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Gli astronauti in orbita, rimasti in due dopo il recente disastro dello Shuttle, studiano un tipo di materia chiamata ‘plasma fine’, che tanto promette ai fisici nello studio dello stato solido. Il plasma, considerato il quarto stato della materia dopo quello solido, liquido e gassoso, è formato da una nuvola caotica di particelle cariche. Il plasma fine è composto invece da particelle di dimensioni tali da poter essere viste, nonché registrate da una videocamera. In più sono in grado di organizzarsi in cristalli che, nonostante abbiano la consistenza di un liquido viscoso, hanno una struttura interna simile a quella di un solido convenzionale, i cui atomi sono però troppo piccoli per essere osservati. Studiare il plasma fine quindi equivale a poter “dare un’occhiata” là dove altrimenti non è possibile “guardare”. Sulla Terra questo tipo di studi è limitato dalla forza di gravità che distorce la struttura dei cristalli tridimensionali. Gli astronauti dell’Iss sono ora riusciti a creare strutture cristalline a tre dimensioni, una cubica, simile a quella dell’argento o dell’oro, e una esagonale, simile a quella del magnesio. Un risultato talmente promettente che l’agenzia spaziale tedesca e quella europea hanno proposto di realizzare un vero e proprio laboratorio per lo studio del plasma a bordo della prossima stazione spaziale, il cui lancio è previsto per il 2008. (s.l.)
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