Chiedono minori finanziamenti degli uomini ma producono ricerche di maggiore qualità. Sono le donne impegnate nella ricerca contro il cancro. A renderlo noto è l’Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro (Airc) che ha condotto un’inchiesta sui 413 studi finanziati dalla stessa associazione nel 2002. Nonostante abbiano chiesto meno soldi sia come numero (le donne responsabili di progetto sono state il 20 per cento del totale), sia come entità di richiesta (la media per le donne è stata di 49 mila euro contro i 57 mila degli uomini), le donne hanno avuto una produttività scientifica analoga a quella degli uomini (una media di 18 pubblicazioni per le donne nei quattro anni precedenti il momento della richiesta di finanziamento, 22 per gli uomini) ma un impact factor (le volte cioè che uno studio viene citato da altri) leggermente superiore (7,6 contro 7,5). In altre parole, investire su una donna è più conveniente e i risultati sono gli stessi, se non addirittura migliori. E proprio alle donne l’Airc dedica la tradizionale giornata di raccolta fondi “l’Azalea della ricerca” che si terrà domenica 11 maggio in tremila piazze italiane. Al prezzo di 13 euro sarà possibile acquistare la pianta insieme a un opuscolo informativo sul tumore al seno. Vendendo tutte le azalee sarà possibile investire 10 milioni di euro in ricerca. Possibilmente scommettendo su delle donne. Per informazioni consultare il sito dell’Airc oppure chiamare il numero verde 840 001 00. (l.g.)
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