La formula della semplificazione

Ci sono voluti 140 anni, ma alla fine è stata trovata la soluzione. Grazie all’intuizione di Darren Crowdy, a capo del Dipartimento di Matematica Applicata all’Imperial College di Londra, è stato risolto un rompicapo della branca della geometria che studia le mappe conformi, strumenti matematici utilizzati in tutti i campi della ricerca per trasportare le informazioni da un oggetto geometricamente complesso ad uno dalla forma più schematica e, quindi, più semplice da analizzare.

Uno di questi strumenti è la  formula di Schwarz-Christoffel, un teorema che permette di mappare isomorficamente una superficie, cioè di approssimare una certa figura geometrica complicata con una circolare. Si tratta di un sistema “comodo” che permette ai ricercatori di fare congetture, calcoli, analisi (come verificare se vi sono punti singolari, zone a maggiore densità, punti con particolari proprietà matematiche) su una figura regolare, per poi trasportare il tutto su quella complicata di partenza. Nelle neuroscienze, per esempio, formule come questa vengono utilizzate comunemente per analizzare le immagini del cervello ottenute con risonanza magnetica.

L’equazione di Schwarz-Christoffel fu elaborata dai due matematici Elwin Bruno Christoffel e Hermann Amandus Schwarz indipendentemente l’uno dall’altro nel 1860 e, da allora, è stata  utilizzata da ingegneri e architetti per i calcoli di solidità e stabilità delle strutture edili. Finora però l’equazione non poteva essere applicata quando il progetto in questione prevedeva forme molto irregolari o “bucate”. Il nuovo teorema, riproposto dal matematico inglese, consente invece di superare questo limite e, quindi, di lavorare su una gamma più ampia di oggetti. Matematicamente parlando, le ipotesi sono state indebolite e dunque il teorema è applicabile a un maggior numero di forme. La soluzione sarà pubblicata su Mathematical Proceedings of the Cambridge Philosophical Society. (s.m.)

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