La giornata mondiale dell’autismo

Non un singola patologia, ma uno spettro di condizioni molto diverse fra loro. La ricerca ha ormai evidenziato come i disturbi autistici siano sì tutti caratterizzati da deficit dello sviluppo che si manifestano nei primi tre anni di età, ma con esiti anche molto diversi fra loro. Per sensibilizzare tutti sull’autismo e sul disagio che i bambini che ne sono affetti e le loro famiglie devono affrontare tutti i giorni, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2 aprile la Giornata Mondiale della sensibilizzazione sull’autismo. Fra gli eventi organizzati in Italia, l’illuminazione dell’Arco di Costantino a Roma che stasera alle 21 si colorerà di blu, promossa dall’associazione “Divento grande” con il patrocinio di Roma Capitale.

La scorsa settimana è arrivata, invece, l’ennesima conferma della non sussistenza di un legame fra le vaccinazioni pediatriche e il rischio di sviluppare autismo. Lo studio, apparso sul Journal of Pediatrics, è stato condotto da da Frank De Stefano dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention-CDC) di Atlanta, e ha valutato il rischio che corrono i piccoli a cui viene somministrato più di un vaccino contemporaneamente.

I ricercatori americani hanno messo a confronto 256 bambini con autismo e 752 sani, tutti nati tra il 1994 e il 1999, analizzando quanti vaccini avessero ricevuto. I risultati hanno reso evidente che i bambini con autismo non hanno ricevuto più antigeni di quelli sani, né in un solo giorno né complessivamente. Dati che confermano molti altri studi condotti finora e che dovrebbero rassicurare i genitori, spesso spaventati dall’idea di sovraccaricare il sistema immunitario dei piccoli.

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