L’italiano madre, il danese moeder e il russo mat’ hanno tutti lo stesso significato e non è un caso: le tre lingue a cui appartengono queste parole derivano tutte dall’indoeuropeo, un idioma primitivo arrivato dall’Asia migliaia di anni fa. Il luogo preciso da cui è iniziata questa espansione è però ancora al centro di un dibattito fra due fazioni contrapposte. A far pendere la bilancia a favore di una delle due, quella che sostiene un’origine anatolica dell’indoeuropeo, è uno studio dell’Università di Aukland in Nuova Zelanda, pubblicato su Science.
Oggi i linguisti concordano sull’idea che una popolazione primitiva arrivò in Europa dall’Asia, espandendosi nel nostro continente e piantando in questo modo le radici delle future lingue indoeuropee. Su chi fossero questi progenitori, e quando iniziarono di preciso la loro colonizzazione, esistono però due teorie discordanti. La prima, definita Teoria kurganica, ipotizza che ad avere diritto al ruolo di progenitore fu una popolazione di nomadi delle steppe, i kurgan, arrivati dall’Asia centrale all’incirca 6.000 anni fa. La cosiddetta ipotesi anatolica, invece, sostiene che l’indoeuropeo sia nato in Anatolia, oggi parte della Turchia, circa 9.000 anni fa, per poi espandersi in Europa e in Asia seguendo l’adozione delle tecniche di agricoltura e pastorizia tra le popolazioni del neolitico.
Poiché entrambe le ipotesi sono supportate da dati linguistici e archeologici, il dibattito tra gli esperti è continuato fino ad oggi senza soluzione. Per dirimere la questione, il team di ricercatori coordinato da Remco Bouckaert, ha deciso di approcciare il problema tramite un modello computazionale, normalmente utilizzato dagli epidemiologi per risalire al luogo di origine di una malattia. Avendo a disposizione le coordinate delle zone dove le lingue indoeuropee sono parlate oggi, e potendo risalire tramite dati storici a quelle dove sono state parlate nel passato, i ricercatori sono stati in grado di determinare con precisione l’origine dell’espansione dell’indoeuropeo, risalendo così fino all’Anatolia, oggi parte della Turchia.
I risultati dello studio d’altronde sono in linea con quelli di un lavoro precedente di due ricercatori del team, Russell Gray e Quentin Atkinson. Nel 2003 i due erano risaliti al periodo di espansione dell’indoeuropeo utilizzando una tecnica proveniente dalla biologia evolutiva, usata normalmente per risalire all’antichità di una divergenza evolutiva partendo dal tasso di mutazioni presenti in due specie imparentate. Anche in quel caso il modello aveva puntato alla Turchia.
Nonostante i risultati di questo studio, molti linguisti rimarranno probabilmente scettici. “La struttura degli studi di indoeuropeistica”, ha dichiarato a Nature Colin Renfrew, il primo a proporre (nel 1987) l’ipotesi anatolica, “è stata fondata per così tanto tempo sul mito dei guerrieri Kurgan che scendono a cavallo dalla Russia, che molti studiosi avranno bisogno di tempo per digerire la novità”.
Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1219669