La lunga corsa del Sudafrica

La recente trasformazione politica del Sudafrica è stata veramente un evento straordinario. E’ forse uno dei pochi casi nella storiain cui una classe dirigente abbia trasmesso il potere alla maggioranza attraverso un processo di transizione quasi del tutto pacifico, e in cui una maggioranzatanto offesa abbia risposto con una simile magnanimita’. Vi erano certamentein gioco importanti pressioni economiche e politiche ma non bisogna dimenticareche, al momento della cessione del potere, il Governo sudafricano era ancoradotato di una potente forza militare, per lo piu’ sottoutilizzata. E’ dunqueimportante sottolineare che la pacificita’ della transizione democraticanon e’ stata un fenomeno casuale: numerose persone e organizzazioni hannoinfatti operato in questa direzione dall’interno del paese per decenni,e la loro azione ha spianato la strada al rinnovamento.

Il Governo di Unita’ Nazionale ha dovuto comunque dedicare non poco tempoalla ricerca di una via percorribile, il programma di ricostruzione e sviluppo(Reconstruction and Development Programme, RDP) è oggi il principalestrumento per quella trasformazione economica e sociale che dovràrivoluzionare la natura e gli obiettivi della spesa e dell’attivita’ governativaa tutti i livelli. Scienza e tecnologia sono oggi affidate al DACST (Departmentof Arts, Culture, Science, and Technology) ministero creato ad hoc, e postosotto la guida di Ben Ngubane, un medico molto noto che si sta muovendocon molta accortezza e che e’ ben visto dai suoi collaboratori, anche sefino ad oggi la natura molto vasta e generica del suo incarico gli ha permessodi compiere solo pochi passi.

Ngubane lavora comunque in tre direzioni: la revisione dell’attivita’ diricerca nazionale, un programma di previsione simile a quello condotto direcente in Gran Bretagna e la costruzione di un progettodi legge specifico per la scienza e la tecnologia. Il progetto proponela programmazione dell’attivita’ scientifica e tecnologica come elementofondamentale per il cosiddetto Sistema nazionale di innovazione. Numerosesono le alternative e le parti interessate sono invitate a esprimere i propricommenti in merito entro il 28 febbraio 1996. I commenti raccolti confluirannoin un rapporto governativo, con cui il ministero cerchera’, quanto piu’possibile, di dare una risposta. Una volta ottenuta l’approvazione in Parlamento,il rapporto diventerà quindi il punto di riferimento ufficiale perla politica nazionale in campo scientifico cui seguira’ la relativa legislazione(per esempio la ristrutturazione dei Consigli scientifici).

Questi primi passi intrapresi dal ministro sono state in una certa misurasuggeriti dal National Science and Technology Forum (NSTF), ente rappresentativodelle organizzazioni interessate, costituitosi di recente ma privo di poterilegali. Ci si aspetta invece che un ruolo fondamentale venga svolto dalNational Council of Science and Technology (NACOST), un ente legale prepostoall’allocazione generale dei fondi di ricerca e alle politiche di ampiorespiro.
La nuova vitalità scientifica del Sudafrica si può riconoscereanche nella creazione dell’Accademia nazionale delle scienze, organismomai esistito prima. L’iniziativa e’ stata avviata congiuntamente dalla Royal Society of South Africa, l’Akademievir Wetenskap en Kuns – che si occupa della lingua, della letteratura edella scienza degli Africaans- e la Science and Engeneering Academy of SouthAfrica, un ente interessato alla formazione scolastica scientifica.

Nel contempo, un ruolo chiave nella scelta delle politiche scientifiche future secondo il punto di vista degli scienziati viene svolto dalla RoyalSociety of South Africa, che ha pubblicato un libro sulla possibile naturadi tali politiche e ha organizzato un dibattito sul tema, tenutosi a Johannesburgnell’aprile del 1995 e pubblicato dal South African Journal of Science.Argomento di grande dibattito é come l’attivita’ scientifica e tecnologicapotra’ giungere a soddisfare i bisogni e le aspirazioni della maggioranzaemarginata. L’incontro del 7-8 febbraio 1996, organizzato dalla Royal Societya Citta’ del Capo, lo ha affrontato in modo specifico. I criteri di sovvenzionamentodella Foundation for Research Development (FRD), il principale ente peril finanziamento degli studi di ricerca, hanno permesso di compiere grandiprogressi nel processo di soddisfacimento delle esigenze socio-economichedel Paese.

Molte sono le aspettative in campo scientifico e tecnologico e lo scenarioe’ attualmente molto promettente, fatta eccezione per un unico aspetto.Il principale ostacolo alla formazione di un numero maggiore di scienziatie ingegneri di colore e’ infatti rappresentato dal sistema scolastico dellezone popolari che ancora versa in una situazione di caos, specialmente nelcampo della scienza e della matematica. Vi sono tuttavia lievi segnali chefanno sperare in un intervento efficace da parte del ministero della Pubblicaistruzione; al momento, tuttavia, oltre l’iniziativa denominata system cherappresenta comunque un passo importante, il ministero sta attuando manovrepolitiche che stanno facendo retrocedere piuttosto che avanzare il livellodi istruzione della popolazione nera. La strategia e’ infatti quella diridurre i contributi privati nonostante la scarsa disponibilita’ di fondipubblici per il settore, e di effettuare dei tagli in quelle zone dove esisteattualmente un buon sistema scolastico. Appare dunque evidente la necessita’di un cambiamento radicale da parte del ministero della Pubblica istruzioneprima che si possano intravvedere concreti segni di miglioramento.

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