La membrana che resiste al cloro

    Un nuovo tipo di membrana tollerante al cloro potrebbe semplificare il processo per desalinizzare l’acqua e aumentare l’accesso a questa risorsa fondamentale, nonché la possibilità di ridurre le emissioni di gas serra.

    Il modello è stato realizzato da Benny Freeman, docente di chimica presso la Cockrell School of Engineering dell’Università del Texas, a Austin, insieme ai ricercatori della Virginia Tech University, e sarà presentato il 28 luglio sulla rivista della German Chemical Society, Angewandte Chemie.

    Il cloro è tra le sostanza che devono essere aggiunte all’acqua come disinfettanti ed evita la formazione di un biofilm che si vada a depositare sulla membrana per la desalinizzazione, riducendone così la capacità filtrante. Il cloro va però poi eliminato: le attuali membrane di poliammide infatti non tollerano il contatto con l’elemento, perché questo le deteriora. Una nuova membrana che invece fosse tollerante al cloro permetterebbe di eliminare un passaggio: “Siamo convinti che una minima velocizzazione del processo può portare a un notevole risparmio”, ha sottolineato Freeman, “sia in termini economici che energetici. Infatti, produrre acqua potabile dal mare richiede normalmente molta energia, ottenuta ovviamente dal consumo di combustibili fossili, e comporta dunque il rilascio di biossido di carbonio”. Il prototipo è già in fase di brevetto. (ga.c.)

     

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