La molecola “serbatoio”

Perché continuiamo a utilizzare benzina anziché idrogeno o metano per alimentare le nostre automobili? Uno dei motivi principali dell’uso limitato di questi combustibili è legato alla difficoltà di immagazzinare e trasportare con sicurezza questi composti che sono gassosi e non liquidi, come la benzina. Il metano per esempio, che a differenza dell’idrogeno si utilizza già da diverso tempo, deve essere prima compresso allo stato liquido, con grosse spese aggiuntive sia in termini energetici che di costi.

Una possibile soluzione al problema dello stoccaggio dei combustibili gassosi sembra ora venire da un gruppo di chimici della Miami University (Oxford, Usa), guidato da Hong-Cai Zhou. Come descrive lo studio su Journal of the American Chemical Society, i ricercatori sono riusciti a sintetizzare un nuovo materiale organico poroso, in grado di assorbire elevati volumi di gas. Si tratta di una sorta di  “rete metallorganica”, costituita da cristalli molto estesi che presenta ampi “pori”. Il materiale è stato studiato per immagazzinare metano, ma con lievi modifiche potrebbe essere messo a punto un analogo composto per l’idrogeno.

Zhou spera di riuscire a creare una nuova famiglia di questi materiali chiamati Mofs  (metal-organic frameworks): altri, che erano stati sintetizzati in precedenza, avevano mostrato una ridotta capacità di assorbimento a causa della piccola dimensione dei pori. Il nuovo composto, invece, risulta in grado di contenere quasi il 30 per cento di metano in più rispetto a quanto richiesto dagli standard del Ministero per l’Energia degli Stati Uniti (Doe).

Gli autori però sottolineano che il nuovo Mof è ancora piuttosto costoso, motivo per cui saranno necessarie ulteriori modifiche per rendere davvero vantaggioso il suo utilizzo. (m.f.)

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