Un raro evento astronomico, l’eclisse di luce da una stella lontana, ha permesso di identificare la natura di Caronte, la luna di Plutone, il pianeta più lontano del Sistema Solare. Due gruppi di scienziati, uno guidato dal Massachusetts Institute of Technology e l’altro dal Paris Observatory, hanno osservato il satellite con i telescopi più potenti del mondo presenti in Sud Africa il giorno dell’eclisse, l’11 luglio dello scorso anno. Come pubblicato su Nature, i dati raccolti permettono di stimare che la luna ha un raggio di circa 605 chilometri. Inoltre, sfruttando l’ombra prodotta da Caronte su una stella distante, i ricercatori hanno messo in luce anche altre curiose caratteristiche. Durante un’eclisse è possibile avere un’indicazione di quale sia lo spessore dell’atmosfera del satellite, osservando quanto gradualmente la luce dalle stella scompare e riappare; poiché la scomparsa della luce, in questo caso, è stato un fenomeno particolarmente rapido, i due gruppi di astronomi hanno concordato sul fatto che Caronte sia quasi completamente privo di atmosfera. Non solo, grazie a un confronto tra dimensione e massa del satellite, si è stimata la sua densità media, concludendo che Caronte è composto per più di metà da roccia. Questa caratteristica lo rende particolarmente simile a Plutone: probabilmente il pianeta e il satellite sono nati come due pianeti distinti, successivamente Plutone avrebbe avuto la meglio, costringendo Caronte a orbitagli attorno.(i.a.)
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