La nausea che protegge il feto

Nausea, vomito, malessere, avversione nei confronti di cibi particolari. È una situazione sperimentata dalla maggioranza delle donne in attesa di un bambino. I medici la chiamano “malattia del mattino”, perché i sintomi sono particolarmente forti al risveglio. Ma il nome è sbagliato: si tratta infatti di una difesa naturale per proteggere la salute della madre e del feto dagli attacchi degli agenti patogeni presenti nei cibi. La scoperta è di due scienziati della Cornell University, Samuel M. Flaxman e Paul W. Sherman. I cibi più frequentemente rigettati dall’organismo delle donne incinte sono carne, pesce, pollame e uova. Ma anche quelle verdure che contengono fitochimici, organismi che possono influenzare negativamente la crescita del bambino, a volte causando deformazioni. A riprova della loro teoria, Flaxman e Sherman sostengono che i sintomi di questa malattia “benefica” sono particolarmente forti nel periodo più delicato della gravidanza – tra la sesta e la diciottesima settimana -, quando nel feto si sviluppano le varie parti del corpo. Che è anche il periodo in cui il sistema immunitario delle donne è particolarmente debole per evitare crisi di rigetto nei confronti dei bambini che portano in grembo. Gli autori della scoperta sottolineano però che essere “immuni” dalla malattia del mattino non significa che si stia portando avanti una gravidanza a rischio. “La maggior parte delle donne occidentali”, afferma infatti Sherman, “partoriscono bimbi sani, abbiano o non abbiano avuto nausea, vomito o avversione per i cibi durante l’attesa”. (v.cam.)

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